Arrigo Sacchi, ex CT della Nazionale vice-campione del mondo nel 1994 e allenatore del grande Milan degli anni, ai microfoni della “Gazzetta dello Sport” ha analizzato la Serie A 2017-18 che prende il via oggi:
“La favorita senza alcun dubbio è la Juventus, superiore per esperienza, per storia e per capacità di gestione del club. Ha vinto sei scudetti consecutivi, qualcosa vorrà dire. E non dimentichiamo che, un anno fa, proprio i bianconeri hanno acquistato il giocatore più forte del Napoli: Higuain. Cioè ha tolto ai rivali il migliore e lo ha inserito nel proprio gruppo: non è poco.
La squadra di Sarri è cresciuta tantissimo. Pensate che due anni fa Jorginho era una mezza riserva, come pure Insigne e Mertens non partiva sempre titolare. Guardate che cosa fanno adesso. Il progetto è chiaro: Sarri, attraverso il gioco, cerca di migliorare i giocatori.
Allegri, invece, lo ha detto chiaramente quando ha dichiarato che, se uno vuole lo spettacolo, deve andare al circo. Lui punta al risultato, alla vittoria. E i dirigenti lo appoggiano. Non sempre, ad esempio, la Juve si impossessa del gioco, ma quando lo fa mi diverte. Dovrebbe tentare più spesso di battere questa strada, però evidentemente non rientra nei piani. Max è bravissimo, un maestro di tattica che punta tantissimo sul singolo, o sui singoli. E’ eccezionale nel gestire situazioni delicate.
Sarri, invece, è diverso. Ricerca la perfezione attraverso i movimenti, l’aggressione degli spazi, le sovrapposizioni. Il Napoli è condannato a giocare sempre ad alto livello e ad alto ritmo: non può gestire, non può chiudersi, non può rifiatare. Sempre al massimo, insomma. Per me è un’emozione pura, quella che regala il Napoli perché vedo riproposti sul campo principi che sono stati prima sviluppati dalla mente. Non vorrei esagerare, ma il Napoli, nella seconda parte della scorsa stagione, per il dominio esercitato durante le partite, mi ha ricordato il Milan che allenavo io, con la differenza che io avevo a disposizione giocatori più forti di quelli che ha Sarri, quindi Maurizio è davvero un valore aggiunto”.