L’ex CT della Nazionale Arrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista che è possibile leggere in versione integrale su Il Mattino oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve estratto.
“Vogliamo vincere come viviamo. Pensiamo sempre che arriverà qualcuno o qualcosa a sistemare le cose al posto nostro. Siamo arretrati a sessant’anni fa. Il calcio e il nostro Paese. Non ci sono idee. Di cosa ci stupiamo?
Mancini non ha colpe. Deve restare ma non senza avere garanzie dalla Federcalcio e da Gravina che qualcosa cambierà nel sistema calcio italiano.
La Francia ha qualcosa come 14 centri federali, la Germania qualcuno in più, in Inghilterra è la stessa cosa. E noi?
Che piano abbiamo? Non mi pare che si parli di investimenti in questa direzione.
I club vivono di debiti, si nutrono di questo come se fosse normale. Prendono 15 o 20 ragazzini alla volta all’estero, tanto li pagano pochissimo e incrociano le dita sperando che nel gruppo spunti l’affare che sistemi i loro conti. E
c’è qualcuno che dice qualcosa? Lavoriamo con presunzione, pensando di essere furbi. Il risultato è questo. E’ più semplice andare avanti con le scorciatoie che con il lavoro duro, sodo, premiando il merito.
Se uno vede una partita di serie A e poi cambia canale e vede la Premier o la Liga capisce che c’è qualcosa che non
va. Uno altrove si abitua a giocare a un ritmo differente rispetto ai nostri.
I tecnici dei settori giovanili della Federcalcio incomincino a insegnare ai ragazzi a giocare. Spiegando che senza gioco non si vince al calcio. Perché non è che ogni volta puoi avere un colpo di fortuna e l’uomo della provvidenza che ti dà una mano a risolvere i guai”.