Serie A

Sabatini: “Con Miha volevo sfidare il mondo. Icardi magnifico, ma troverei un fidanzato a Wanda”

Sabatini Intervista

Walter Sabatini, attuale coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

 

L’ex ds di Palermo e Roma si è soffermato, inizialmente, su Sinisa Mihajlovic, che ha annunciato di essere affetto da leucemia: “Cosa avrei voglia di fare dopo quella notizia tragica? Sinisa lo sa: la cosa che mi lascia, per ora, un rammarico è che avrei voluto con Sinisa sfidare il mondo da subito, in maniera irriverente. Ora serve tempo, dobbiamo frenare solo un po’. Lui ce la farà. Sì, resilienza è la parola-chiave. Un football club. Con quella il Bologna si è tirato fuori trionfalmente in 4 mesi. E c’è tanto Sinisa là. E in tutto ciò che è oggi e servirà per il domani. C’è coesione, sensibilità, familiarità. 

Ho avuto a che fare spesso anch’io con la resilienza. E mai ho fatto patti col Diavolo. Solo con me stesso, e forse perché io stesso sono il Diavolo. Sono stato a contatto con l’aldilà: come dicevano i medici sono stato morto due volte in quei 40 giorni di coma. Ero a contatto con una realtà sovrannaturale. Ma l’ho contestata. Mi facevo sentire. Negoziavo anche con Dio. Con educazione ma anche con furore. Mi sentivo pronto per il Paradiso. Non mi ha dato le chiavi.

Stiamo facendo una bella squadra. Se poi le integrazioni saranno fortunate allora non vedo motivo per il quale il Bologna non dovrebbe fare un campionato ottimo. Ho grandi speranze. Io resto nella mia bolla di gioia, sperando che la cosa di Sinisa sia veloce”.

Poi un passaggio su Totti e De Rossi, che hanno lasciato la Roma, e su Mauro Icardi: “La Roma senza Totti e De Rossi? È come se a Roma togliessero il centro storico. Arrivo a dire che senza loro è anche una Roma possibile, i giocatori passano. Ma la Roma senza presidente è imperdonabile. Se avessi Icardi? Troverei un fidanzato a Wanda cosicché si allontani un po’ da Mauro, ragazzo magnifico, padre amorevole”.

Infine sulla Juve: “Se sarà ancora la numero uno? In Europa, da subito. Ora ha la struttura adatta. Credo sia la volta buona. In ambito nazionale nemmeno discuterne”.

 

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