Dopodomani in Russia avrà inizio la 21° edizione dei Mondiali, scopriamo altre quattro protagoniste.
Arabia Saudita: Il miglior risultato dell’Arabia Saudita a un Mondiale risale al 1994, quando in USA i sauditi riuscirono ad ottenere una storica qualificazione agli ottavi (poi persi 3-1 contro la Svezia). Da allora la squadra araba si è qualficata per i tre tornei successivi dando vita ad un’epoca d’oro per il calcio locale, conclusa nel 2002. Nonostante l’avvicendamento di nomi importanti in panchina, fra cui quello di Rijkaard, l’Arabia Saudita ha mancato la qualificazione ai Mondiali 2010 e 2014. La rinascita è avvenuta grazie all’olandese Bert van Marwjik (ora CT dell’Australia), che ha guidato i sauditi ad una storica qualificazione al quinto Mondiale.
Al mister non è stato rinnovato il contratto e dopo una parentesi nefasta con Bauza è arrivato lo spagnolo Pizzi. L’Arabia punterà sui suoi gioielli le poche speranze di qualificazione, ovvero il centrocampista Al-Jassim e il bomber Al-Sahlawi: l’attaccante dell’Al-Nassr con la sua nazionale ha numeri da record, 28 gol in 33 presenze.
Croazia: Nata ufficialmente nel 1991 e con solo cinque partecipazioni al Mondiale, la Croazia è sempre stata considerata la Nazionale più sudamericana d’Europa, grazie ai tantissimi talenti prodotti e ad uno stile di gioco inconfondibile e sempre mirato a possesso palla e all’attacco. Dopo la disastrosa mancata qualificazione del 2010 e il continuo susseguirsi di CT, i balcanici hanno trovato una certa stabilità con Dalic, che prima ha guidato i suoi al secondo posto nel girone di qualificazione e poi ha vinto lo spareggio play-off contro la Grecia ottenendo il pass ai Mondiali.
Il mister ha una rosa di altissimo livello, che si candida ad essere la sorpresa di Russia 2018. Il centroampo croato è forse il più forte del Mondiale con il trio Modric-Brozovic-Rakitic, senza dimenticare un attacco stellare che vede anche due stelle della Serie A: Mario Mandzukic e Nikola Kalinic.
Messico: Il cammino della squadra tricolore verso il Mondiale (ventunesimo per la Nazionale) è stato molto agevole senza intoppi, i messicani hanno dominato il loro girone di qualificazione con Honduras, Canada ed El Salvador. Il Messico nell’ultima fase di qualificazione ha ottenuto 6 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta, fra l’altro giunta a qualificazione ottenuta e contro l’Honduras, un successo che ha estromesso gli USA dal Mondiale.
In Russia la squadra sarà allenata da Osorio, ed è la principale candidata per il secondo posto alle spalle della favorita Germania, ma i messicani dovranno fare attenzione alla Svezia che ci ha eliminato dal Mondiale.
La rosa è ben assortita, da citare ovviamente il fuoriclasse: Javier Hernandez. Senza dimenticare il trio del Porto: Hector Herrera, Jesus Corona e Miguel Layun.
Svizzera: Guidati da Vladimir Petkovic, ex allenatore della Lazio, gli svizzeri possono annoverare diversi protagonisti del nostro campionato attuale o del passato. Le corsie esterne sono occupate dall’ex juventino Stephan Lichtsteiner e il milanista Ricardo Rodriguez, a centrocampo invece gli ex napoletani (ora a Bologna e Udinese) Blerim Dzemaili e Valon Behrami, più l’atalantino Remo Freuler. I veri leader di questa Nazionale sono però Granit Xhaka dell’Arsenal e Breel Embolo dello Schalke 04.
Dopo un periodo di crisi ad inizio del 2000, i rossocrociati si sono rialzati qualificandosi ad ogni Europeo e Mondiale, ottenendo buoni piazzamenti. Il più alto momento forse è stato nel 2010 quando hanno battuto 1-0 la Spagna nel girone, squadra campione d’Europa in carica e che poi avrebbe vinto il Mondiale.
Quest’anno il girone è ostico, con Brasile, Serbia e Costa Rica, ma la Svizzera ha sempre mostrato i denti anche alle grandi Nazionali e non parte affatto sconfitta: può raggiungere gli ottavi.