Nell’edizione odierna de ‘Il Corriere dello Sport’ ha parlato il dirigente sportivo Karl Heinz Rummenigge.
“Mi piace il Napoli, e mi piace Osimhen, anche l’allenatore mi piace parecchio. Lo incontrai il giorno del matrimonio di mia figlia. Festa al castello di Giffoni, Spalletti aveva casa da quelle parti e casualmente ci trovammo. Bevemmo un espresso e parlammo di calcio, naturalmente. Nel Napoli si nota la sua mano”.
Più forte questo Napoli o quello di Maradona? E, visto che ci siamo, meglio Diego o Messi? «Non so rispondere alla prima domanda, ma alla seconda sì. Maradona e Messi sono due giocatori diversi».
In che senso, scusa?
«Diego in campo ha subìto un trattamento inaccettabile. Un martellamento continuo da parte degli avversari (dice proprio “martellamento”, nda). Ricordo un’Inter-Napoli in cui i nostri lo pestarono di brutto. Al contrario, Messi è protetto dalle regole e dagli arbitri. Come viene toccato, fischiano fallo. Non discuto le sue qualità tecniche, è un campione assoluto, ma per me Maradona resta il più grande della storia.”
Torniamo all’idolo napoletano del momento. II Bayern si è mai avvicinato a Osimhen? Penso, ad esempio, a quando si è dovuto porre il problema della sostituzione di Lewandowski..
“Fino a quando ci sono stato io, no. E quando la scorsa estate se n’è andato Lewandowski il Bayern aveva già preso Mané, che ha un ruolo e caratteristiche diversi. Nel club si avvertiva la necessità di cambiare strada tatticamente, cercavano qualcosa di nuovo”.