La sosta delle nazionali è sempre il momento giusto per focalizzare l’attenzione su aspetti del calcio diversi dalle analisi tecnico-tattiche e dalle cronache delle partite in campo.
Ad esempio nella gestione Gattuso di questi primi mesi della stagione del Napoli, il minutaggio dei calciatori azzurri offre diversi spunti di riflessione.
Tra campionato (6 partite) ed Europa League (3 partite) il Napoli ha giocato in tutto 9 gare per un totale di 869 minuti recuperi compresi (579 in campionato e 290 in Europa League).
Solo Koulibaly ha giocato il 100% dei minuti in cui è stato in campo il Napoli. Koulibaly in campionato li ha giocati quasi tutti con Manolas (eccezion fatta per il secondo tempo con il Genoa) e in Europa League tutti con Maksimovic.
Per completare il ‘trittico’ dei partner in difesa, a Koulibaly manca solo di giocare qualche minuto con Rrahmani.
Il difensore kosovaro è addirittura il perfetto opposto di Koulibaly. Finora per lui neanche un minuto in campo, come il fuori lista Milik e il fuori progetto Llorente. Anche Malcuit è riuscito a ritagliarsi un piccolissimo spazio in campionato (19 minuti).
Bisogna però sottolineare che Rrahmani, un po’ come tutti i difensori del resto, è anche penalizzato dalla metodologia delle sostituzioni che Gattuso fa durante le gare.
Infatti Gattuso nelle nove gare fin qui giocate ha effettuato 18 cambi in attacco, 8 a centrocampo e appena 2 in difesa e per giunta uno (Maksimovic per Manolas in Napoli-Genoa) per esigenze fisiche.
Sarebbe interessare chiedere a Gattuso se la scelta di cambiare così tanto in attacco è legata più per il diverso stress cui sono sottoposti gli attaccanti durante la gara oppure se è una scelta per variare il potenziale offensivo in base alle diverse dinamiche delle partite.