Il mondo del calcio piange la scomparsa di Paolo Rossi. Il Mattino racconta l’episodio del suo rifiuto alla maglia del Napoli.
“«Rossi sei un campione, ma non sei degno di Napoli». Scritta in rosso su sfondo bianco, i colori del Lanerossi VIcenza, la squadra in cui Paolo Rossi detto Pablito dopo il Mundial argentino aveva giocato fino a quattro mesi prima. Uno striscione esposto al San Paolo il 20 ottobre 1979, il giorno della partita tra il Napoli e il Perugia, la nuova squadra del bomber. Si giocò di sabato davanti a 87385 spettatori, imbattuto record a Fuorigrotta. C’era lui, Rossi, che aveva rifiutato di indossare la maglia azzurra”.
Comincia così il racconto di Francesco De Luca che, sulle pagine de Il Mattino, racconta dello storico rifiuto di Paolo Rossi al Napoli, svelando i retroscena che poi lo portarono alla Juventus prima che Pablito trascinasse la Nazionale alla conquista del Mondiale del 1982.
“In estate Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, aveva raggiunto l’accordo con Giussy Farina, patron del Lanerossi Vicenza per l’acquisto di Pablito: 2 miliardi di lire e alcuni giocatori di contropartita. Allenatore degli azzurri era Vinicio, che nel’75 aveva avuto Beppe Savoldi e che confidava nell’acquisto di Paolo Rossi. Cosa accadde? Questa la ricostruzione di Ferlaino:
«Ero andato in segreto da Farina per chiudere l’affare: soldi e calciatori in contropartita. Per me era tutto fatto, ma non per Farina, che spinse Rossi a rifiutare perché aveva ricevuto un’offerta dalla Juve: soltanto soldi e niente calciatori. Poi l’attaccante venne girato in prestito al Perugia e alla Juve sarebbe arrivato dopo. Con Paolo ci saremmo poi incontrati e lui mi avrebbe detto che non era stato Farina a convincerlo».
Rossi aveva dato negli anni un’altra versione infatti: «Avevo detto a Ferlaino che sarei andato volentieri a Napoli a patto che costruisse una squadra in grado di competere per le prime posizioni. Non accadde e andai a Perugia».
La partita di sabato 20 ottobre è rimasta nella storia. Novantamila spettatori sugli spalti del San Paolo e almeno diecimila fuori. Tutti per Rossi, tutti per rinfacciargli con fischi, insulti e striscioni il gran rifiuto”.
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