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Rose bloccate e tasse di lusso le mosse previste dall’Uefa per una maggiore competitività

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L’Uefa, dopo l’ufficialità dell’innalzamento del numero delle squadre italiane dal 2018 alla Champions League,  prenderà in considerazione l’introduzione di nuovi limiti alle rose ed adotterà modifiche al sistema di trasferimento, in modo da ridurre lo sbilanciamento verso i grandi club cercando così di arginare il crescente divario ormai palese tra i grandi club e quelli di fascia media. Lo ha dichiarato il presidente Aleksander Ceferin, dopo che nei mesi scorsi era stato il leader della FIFA, Gianni Infantino, come ripreso da Calcio&Finanza, ad avanzare le sue perplessità sulla libertà attuale concessa ai club, parlando esplicitamente di blocchi a rose e prestiti. La vera novità, da questo punto di vista, sarebbe la tassa di lusso che Ceferin ha menzionato, ma che sostanzialmente richiama il sistema dello sport americano, laddove chi sfora un determinato tetto del Salary Cap, deve pagare agli altri club una quota di compensazione. L’avvocato sloveno, eletto a capo dell’organo di governo del calcio europeo lo scorso settembre, ha detto in una conferenza a Lisbona, che l’UEFA ha bisogno di affrontare la situazione a causa della “diminuzione di equilibrio competitivo” nel calcio europeo per club. “Noi dobbiamo esaminare nuovi meccanismi come le tasse di lusso e in particolare i criteri sportivi come limitazioni squadra e regole di trasferimento eque, per evitare che continui l’accaparramento e la concentrazione eccessiva di talento nel giro di poche squadre” le parole di Ceferin. “Non possiamo avere paura di toccare il calciomercato”. Ceferin non ha fornito ulteriori dettagli su cosa volesse dire con le tasse di lusso, ma ha aggiunto che l’UEFA potrebbe lavorare con il corpo calcio mondiale FIFA per cambiare il mercato del trasferimento o farlo attraverso un proprio regolamento di licenza. Ceferin ha comunque riconosciuto l’importanza dei più grandi campionati. “non si può ignorare il fatto che i cinque grandi paesi portano l’86 per cento del fatturato e prendono il 60 per cento delle entrate, quindi bisogna essere diplomatici e intelligenti”.

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