Uno dei testi più belli e toccanti di Antonello Venditti recitava così: “Roma capoccia del monno infame”.
Attorno alla Roma del calcio di infame non c’è nulla e, a voler essere pignoli e precisi, non c’è nulla nemmeno attorno. Sono tutti dietro, a rincorrere. Quello che invece c’è ed è più forte che mai, è una Roma capoccia, una Roma bella, una cosa grandiosa, anche se le sue splendide “cupole” non si chiamano “Madonna dei Monti”, “Santa Maria di Loreto” o “Sant’Agnese in Agone” ma Morgan De Sanctis, Mehdi Benatia, Daniele De Rossi, Kevin Strootman e così via. 10 vittorie di fila, un solo gol subìto. Una squadra che ha vinto in casa come fuori contro avversari sulla carta abbordabili così come contro squadre di pari livello, in primis il Napoli. Una squadra che mostra voglia e solidità, una squadra che in tempi rapidissimi ha raggiunto la consapevolezza di essere fortissima.
Cosa si vede:
Un portiere di grande esperienza ed affidabilità che non subisce gol. Grandi prestazioni e parate a raffica? Nulla di tutto questo, la Roma semplicemente non subisce tiri in porta.
Una difesa solida, sicura, senza tentennamenti, senza sbavature, concentrata sempre, con due esterni bravi a spingere e supportare l’azione d’attacco ma anche bravi a ripiegare. Insomma, una difesa forte e soprattutto ben protetta.
Un centrocampo impressionante. Sostanza e fisicità (Strootman), tecnica, dinamismo e senso della posizione (De Rossi), velocità, tempi d’inserimento senza palla, corsa (Florenzi).
Un attacco variegato con un eterno Totti a guidare una flotta completata da un emergente e volitivo Ljajic, una furia della natura come Gervinho e un sempre redditizio Borriello.
Quali i punti deboli di questa Roma?
Sembrano non esserci. Ma volendo andare a scandagliare stralci di fragilità di questa Roma un qualcosa, forse lo si trova. L’attenzione va puntata sulla convinzione e la fiducia in se stessi. Cosa accadrà quando la Roma avrà la sfortuna di andare “sotto” di un gol? Che ripercussioni avrà una sconfitta (che prima o poi anche casualmente arriverà) sul morale della squadra? Come reagirà la squadra quando si accorgerà di non essere assolutamente imbattibile? Anche se i punti conquistati non dicono questo, dall’uscita dal campo di Totti e Gervinho, la Roma non sembra esattamente quella delle prime 9 giornate di campionato. Che sia l’inizio di una quasi impercettibile parabola discendente? Ad oggi sembra essere solo una speranza. “Quanto sei bella Roma quann’è sera….Quanto sei bella Roma quando piove…Quanto sei bella Roma quann’è er tramonto…”…ad oggi davvero non fa differenza, la Roma in qualsiasi momento della giornata giochi, è sempre bella. Caro Venditti, al momento, hai proprio ragione tu…