L’Italia è il paese in cui si fa finta di ammirare Davide che abbatte Golia, ma che ha ben altre priorità. Sono giorni di polemiche roventi per l’Italia calcistica. Oggi è arrivata l’ufficialità del verdetto ai danni di Gonzalo Higuain. Quattro giornate la sanzione. I fatti sono chiari. Colpisce però un parallelo con l’Inghilterra. Mentre il miglior calciatore del campionato veniva messo alla gogna da media e addetti ai lavori ad ogni latitudine dello stivale, arrivavano qui le immagini delle emozioni del King’s Power Stadium di Leicester. La squadra di Ranieri è a un passo da un’impresa storica. In 365 giorni è passata dall’ultima posizione a -7 punti dalla salvezza alla prima a +7 sulla seconda. Una favola calcistica di cui si parla molto in Italia. La bellezza dell’impresa delle foxes è impossibile da non celebrare.
Peccato che però in Italia non accadrà mai. Il Chievo non vincerà mai il campionato. Al di là dei meriti assoluti della Juventus, il Napoli ha visto saltare nervi e corsa Scudetto a causa di pochi ma frequenti colpi ben assestati. Innocenti, diremmo. Ovviamente i responsabili sono gli arbitri, il Giudice Sportivo può leggere solo il referto ed applicare le regole. Perché se non si vuole pensare a male, è innegabile che esista una sudditanza psicologica insopportabile. Perché una catena di episodi è riuscita ad abbattere persino una squadra con un campione del calibro di Gonzalo Higuain. Figurarsi se possa capitare al Chievo o all’Atalanta una stagione come quella del Leicester. Almeno, ci risparmino l’ipocrisia di ammirare Davide che sconfigge Golia. Buono solo quando accade in Inghilterra.