Il rinvio di Juventus-Napoli da mercoledì 17 marzo a mercoledì 7 aprile ha scatenato non poche INSPIEGABILI e ILLEGITTIME polemiche soprattutto da parte della Roma.
Partiamo da un aspetto secondario. Riguarda le tre trasferte consecutive che il Napoli avrebbe fatto se fosse stata confermata la data di mercoledì 17 marzo.
Il primo punto stabilito al momento del sorteggio del calendario del campionato di Serie A prevede che nessuna squadra può giocare in un girone più di due partite consecutive in casa oppure in trasferta.
Però Juventus-Napoli esula da questo vincolo. Infatti le trasferte calendarizzate a inizio stagione sono solo le DUE con Milan e Roma, quindi nel pieno rispetto del vincolo citato prima.
Juventus-Napoli invece è una gara di recupero. In caso di qualificazione della Juventus ai quarti di finale di Champions League, poteva solo essere programmata per mercoledì 17 marzo.
Dopo l’eliminazione con il Porto, visto che si erano liberate altre date per giocare il recupero, Juventus e Napoli per motivi diversi ma di comune accordo hanno chiesto alla Lega di Serie A di rinviare la gara.
La Lega di Serie A ha accolto la richiesta e ha LEGITTIMAMENTE deciso il rinvio a mercoledì 7 aprile.
Infatti il PUNTO 2 DELL’ART.38 DEL REGOLAMENTO DELLA LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI stabilisce che:
“È, peraltro, in facoltà del Presidente della Lega disporre, sia
d’ufficio sia a seguito di richiesta di una o di entrambe le società interessate, la variazione di data, dell’ora dell’inizio e del campo delle singole gare”.
La Roma si è poi appellata al PUNTO 4 dello stesso articolo che stabilisce:
“La richiesta della società interessata deve essere formulata per iscritto almeno 10 giorni prima della data nella quale dovrebbe disputarsi la gara di Campionato ed il Presidente della Lega dispone con proprio provvedimento, fissando l’orario di inizio della gara”.
Ma il punto richiamato dalla Roma è relativo alla richiesta di un club SOLO per anticipare una gara di campionato che precede una partita di Champions League. Oppure che precede la finale di Europa League come specificato nel PUNTO 3 dello stesso articolo.
Quindi la decisione della Lega di Serie A ha rispettato il regolamento ed è legittima quanto la richiesta fatta dai due club.