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RILEGGI LIVE – Spalletti in conferenza: “Quando sono arrivato in molti non sentivano il legame con il Napoli. Insigne motivo che mi ha spinto a venire. Voi giornalisti alzate la polvere, volete distruggerci”

spalletti napoli

La sfida contro il Genoa di domenica è alle porte e mister Spalletti presenta la partita in conferenza stampa da Castel Volturno.

Quella di domenica sarà anche l’ultima partita del capitano Insigne con la maglia del Napoli al Maradona. Una conferenza stampa che arriva dopo quella della settimana scorsa, dove a parlare fu lo staff tecnico di mister Spalletti e non lui stesso.

11:50 – A breve avrà inizio la conferenza stampa.

12:02 – Inizia la conferenza stampa.

Se avessi di nuovo la Panda cosa farei? La Panda bisognerebbe vedere in che stato la ridanno. Se hanno fatto tanti chilometri bisognerà vedere come sta; sarà facile da valutare quando accadrà. Sento che è cambiato qualcosa? Può darsi, quando sono arrivato non ho trovato contestazione. C’era indifferenza. In molti non sentivano il legame con il Napoli quando sono arrivato ed in certi momenti mi è sembrato di essere il solo a credere in questo Napoli.

Oggi, che siamo tornati in Champions che era il nostro obiettivo, c’è il rammarico per non aver lottato per lo scudetto. Ora non mi sento solo, ed è questo che mi sono accorto che è cambiato. Le volevo portare all’ultimo le griglie dove i giornali ed i giornalisti ci mettevano, dove tutti ci mettevate fuori dai quattro posti. Io penso che il vivere in hotel sia dedicarsi completamente al lavoro, poi ci sono opportunità pero socializzare. Poi ho trovato la soluzione, ho avuto un preventivo per un camper e girerò tutta la città di quartiere in quartiere.”

Sullo striscione, sul futuro con il Napoli e sull’ultima di Insigne

Come ci sono rimasto per lo striscione e se sto già lavorando al Napoli domani? Ieri c’erano dei ragazzi ad aspettarmi e hanno detto che non erano loro, poi stamane ho trovato un foglio sulla macchina che era benevolo nei miei confronti. Lo possono mettere anche in due uno striscione o chiunque per un motivo personale. Per me, quello che diventa importante, è il nostro striscione che abbiamo firmato in un campionato intenso e difficile dove abbiamo raggiunto un traguardo importante, traguardo più importante dopo la vittoria dello scudetto.

Poi c’è stato quel periodo e c’è rammarico e siamo dispiaciuti, quest’anno la squadra ha superato avversità importanti per raggiungere una posizione importanti; a Torino abbiamo giocato in 12. Purtroppo quello che è successo in casa ci rimarrà addosso e siamo i primi ad essere dispiaciuti, ma della squadra si deve essere orgogliosi. Sto lavorando sul futuro del Napoli, con Giuntoli si parla tutti i giorni del futuro e degli allenamenti direttamente. Come ha fatto il presidente De Laurentiis

Se si prende tutto quello che è uscito in questa settimana non se ne esce; qualche miccia per far scoppiare il tutto è stata messa. Per essere un Napoli forte c’è bisogno di tante cose e passi in avanti si possono fare. Domenica c’è una partita difficile ed un traguardo, il podio, da raggiungere. Il calcio ha una sola chance per sopravvivere nei tifosi: essere credibili. Noi vogliamo fare una bella partita per i nostri tifosi, a loro va restituito una prestazione di livello. Mi ricordo partite importante, come quella del Verona contro il Napoli o del Genoa contro la Roma.

L’ultima di Insigne con il Napoli al Maradona? Tra i tanti motivi che mi hanno spinto qui è quello di lavorare con Insigne. Lui è stato disponibile e lo ringrazio sia per la disponibilità nei miei confronti che nei confronti dei compagni; come gli altri ha il merito di aver prodotto questo risultato, sempre con il rammarico di quel periodo.”

Spalletti sulla sua permanenza, sulla sfida al Genoa ed ancora sugli striscioni

Io sono sicuro di essere l’allenatore del Napoli anche l’anno prossimo; ripeto: dite i dubbi se li avete, io non li ho. Qui ci sono novità tutti i giorni, ci alziamo e c’è qualcosa di nuovo. Stiamo facendo quello che è il nostro lavoro in maniera corretta, tentiamo di valutare la volontà di raggiungere il podio e pensare di creare un Napoli sempre più forte. Ci sta chi vuole che puntiamo ad obiettivi più ambiziosi.

C’è stato chi ha fatto così per cercare di distruggere quello che si è fatto rispetto all’anno scorso che è tanto. Poi si prova a costruire qualcosa di più forte. Se posso provare qualcosa di diverso in queste ultime due? No, niente esperimenti perché si deve mettere in campo la formazione più forte in una partita difficile come quella contro il Genoa. Il Genoa ha avuto miglioramenti con Blessin, ci sarà da soffrire. Andremo in campo in base a quelle che sono le necessità e la formazione migliore.

Perché c’è questa atmosfera? Ne abbiamo già parlato degli strisicioni; sul fatto dell’atmosfera mi potete dire voi che frequentate di più questi posti per creare questa atmosfera. La faccio io una domanda: come mai noi andavamo a Torino per fare una passeggiata? Chi mi risponde? (riferito al giornalista di Canale 21, ndr) Voi alzate la polvere. Dopo aver perso a Empoli, non vado a cena da mia madre perché sono dispiaciuto per com’è andata; è un anno che non la vedo. Poi torno e vedo quello che è successo e partono i titoli.

De Laurentiis ha detto che ero poco Partenope, e voi avete preso questo facendo zoom-in su quello che poteva fare notizia. Il titolo è quello lì, anche se aveva detto tante cose. Io non so perché c’è questo atteggiamento, leggo che ci sono contrapposizioni tra i tifosi. Incontro gente andando in hotel, sono dispiaciuti per quel periodo ma sono contenti per il lavoro fatto. Ma perché si evidenzia solo un aspetto? La gente lo sa già ed io provo a farne avvicinare più possibile.

Per me non va bene andare fuori all’hotel a protestare per un terzo posto davanti ai bambini. Quello dell’incertezza dei risultati è un’altra bellezza del calcio; io parlo e mi comporto sempre cercando di tirare più gente possibile dentro il campo. Ho fatto tantissimi chilometri, ho ricevuto tante soddisfazioni e ho pianto per un risultato che ho attraversato. Questo sport qui è bello, è tanta roba. Io porterei nelle scuole lo sport, poi se è calcio è meglio perché mi piace; poi però c’è chi vuole distruggere queste cose.”

Ancora su Insigne e torna su ciò che si è letto negli ultimi giorni.

Definire Insigne con un aggettivo? Lo definirei, con un aggettivo è poco, “Lorenzo il professionista” perché l’ho trovato così. L’ho trovato disponibile con le sue caratteristiche ad aiutare sempre tutti, a fare quello che gli viene richiesto anche dove non sono le sue caratteristiche. Io chiedo sempre alle punte esterne di abbassarsi; lui lo fa sempre, fa molti metri. Con il comportamento dà molti insegnamenti ai compagni, sono convinto che lo ha fatto sempre. Inoltre ha un piede importantissimo, me ne rendo conto anche se la partita gli toglie qualcosa. Lui ha qualità da top player.

Si parla di quello che è stato scritto negli ultimi giorni:

Se si prende una frase non è colpa del giornalista. Se il presidente dice che sei il più grande allenatore, ma aggiunge che manca la partenope dentro e che hai una famiglia a Milano… le regole dell’informazione ci impongono di tener presente anche questo.
Per i miei calciatori è doveroso anche sottolineare che i giocatori si sono allenati nel giorno di riposo prima di Torino, ognuno dice ciò che gli pare. Si è scritto che avevamo deposto le armi e si andava così a Torino, l’onestà dov’è? Un allenamento in più e si mette in evidenza cosa? Se si sceglie di scrivere quella cosa è una scelta di voler creare fastidio. Rispetto come dice lei, ma anche per i giocatori che vengono ad allenarsi capendo il momento particolare in cui fare un passetto in più per un Napoli più vincente“.

L’ufficio stampa Guido Baldari aggiunge: “ADL ha detto quello, ma anche altro. Il mister ha solo sottolineato che viene riportata solo una parte. Su 300 cose dette, è stato preso solo un passaggio.”

 

Terminata la conferenza stampa.

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