Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, è intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Kiss Kiss.
“Sono contento di essere rimasto nel cuore di quasi tutti. Ibrahimovic? Ibra è un grande. Il canto fa gruppo ed è la mia seconda passione dopo il calcio. Mi piace molto cantare quindi non ho nessun problema a farlo in squadra. Insigne-Kou? C’è un bel gruppo, altissimo livello. La disciplina c’è. C’è sempre quello più sbadato, ma devo dire che qui a Napoli non è così. Un rompicoglioni? Mario Rui (ride, ndr). I tortellini fanno parte della cultura emiliana, mi mancheranno sempre ma qui a Napoli si mangia benissimo. Ci si adatta bene. Tour delle pizzerie? Ho cominciato a mangiare la pizza ma non si può fare ogni sera (ride, ndr). Se andrei in Cina? Ad allenare no, in vacanza si: ci sono stato due anni fa con il Bayern, ma c’è di meglio.
Un discorso motivazionale? Ciò che non dovete avere mai è la competitività con gli altri. Dovete avere la competitività con voi stessi. Giorno dopo giorno dovete migliorare voi stessi, non cercare di raggiungere qualcuno. Solo così potete essere migliori.
Ho fatto tante esperienze e ho lasciato bei ricordi. Tra tanti anni spero di poterli lasciare anche qui. Il bacio più emozionante mai dato o avuto? Sicuramente quelli che fanno più piacere sono quelli che ricevi dalle persone care. Il bacio ai calciatori è un segno di affetto ma magari di supporto, dipende dalle situazioni: si può baciare anche un calciatore che ha giocato male.
Napoli mi piace molto, mi ci trovo molto bene: è un bell’ambiente. Ci sono delle viste uniche. Io e Aurelio siamo innamorati, non abbiamo ancora litigato, siamo sempre andati d’accordo su tutto. Sicuramente c’è rispetto reciproco.
Qual è la miglior pizza? Dico solo che quando la mangi qui, così come la mozzarella, non la chiederai più da nessuna parte. In Canada ho mangiato tanta mozzarella, ora non la mangerò più. La mia pizza preferita comunque è la margherita. Conosco il detto Omm e panza, omm e sustanza. Preferisco il salato al dolce, inoltre amo cucinare, soprattutto nel tempo libero e mi diverte molto. Più facile preparare la genovese o arretrare Hamsik? Mi sono trovato molto bene con lui, è stato più facile spostare lui che preparare una genovese. Insigne centravanti? Un’idea che ho avuto dopo la sconfitta con la Samp, per alleggerirlo dal lavoro difensivo e mettere in mostra le sue qualità.
Qual è il campionato più difficile? Ognuno è difficile a modo suo, quello italiano lo è a livello tattico. Ogni paese ha le sue caratteristiche, sul piano competitivo sicuramente il migliore è quello inglese, dove ci sono 7 squadre di altissimo livello che lottano per vincere.
Cavani? Mi piace allenare i giocatori bravi, è un grande calciatore che a Napoli ha fatto benissimo. Maradona? L’ho affrontato, mi sarebbe piaciuto molto allenarlo. Sicuramente è stato il giocatore più difficile da affrontare, ma al contempo era il più corretto ed onesto, non si lamentava mai.
Canzoni da dedicare? A tutto il Napoli dedico ‘Yes, I know my way’ di Pino Daniele. Se vincessimo qualcosa sicuramente canterei, visto che l’ho fatto in Germania, in Spagna, in Inghilterra ed anche con il Milan. Sarebbe bello anche imparare una poesia, A’livella di Totò, e declamarla.
Se crediamo allo Scudetto? Non è il momento di fare calcoli, siamo partiti bene ma un primo bilancio si potrà fare al termine del girone d’andata. Se ho culo? Si, sono nato fortunato ed anche il presidente. Ma oltre a questo servono anche altre componenti.
Con Galliani ho passato tante avventure belle e difficili. Abbiamo avuto qualche discussione, ma è stato un grande dirigente, una persona meravigliosa che insieme a Berlusconi ha creato un grandissimo Milan, un ambiente del quale ho avuto la fortuna di fare parte. Sia Galliani che il presidente ora mi chiedono di dargli del tu, ma non ci riesco per una questione di rispetto.
Marotta ha fatto benissimo alla Juventus, è un dirigente serio e capace e credo che farà molto bene anche all’Inter. È un innesto importante per i nerazzurri. VAR in Champions? Si, mi piacerebbe, ma sono molto in ritardo. Ci sono stati troppi errori spesso decisivi, perché se fai un errore in campionato si può rimediare, in un ottavo di Champions League diventa più complicato.
Altra dedica? A mia moglie, a cui dedico una canzone di Rita Ora, intitolata ‘Anywhere’. È un momento molto importante questo, perché determinerà l’andamento della seconda parte di stagione. Finora è andata bene, e dobbiamo continuare così. Passare il turno in Champions sarebbe un grande traguardo. Speriamo anche di ridurre il distacco dalla Juve.
Todibo? Un giocatore bravo, interessante, dal grande futuro. Ma credo sia ancora presto per vederlo al Napoli. Abbiamo bisogno dell’energia dei nostri tifosi, se verremo insultati fuori casa faremo rispettare le regole. Insulti razzisti e territoriali non devono essere fatti, quindi gli arbitri dovranno fare attenzione.
Finora ho fatto tutte bellissime esperienze, non rimpiango nulla. Ma girando tante città capisci ancora di più quanto è bella Napoli. Lavorare con mio figlio? Abbiamo un rapporto costante e continuo, ci sentiamo spessissimo anche fuori dal lavoro. Mi chiama mister davanti agli altri, in privato, ovviamente, papà. Ci confrontiamo molto fra di noi, ma in generale mi trovo bene con tutto lo staff. Abbiamo creato una bella famiglia.
Con il napoletano sono un po’ indietro, devo recuperare. Mi hanno insegnato solo le parolacce, ma non si possono dire. Lo Scudetto è un sogno e per fortuna non è un’utopia, perché le utopie non si possono raggiungere, i sogni si. Mandiamo un saluto affettuoso agli amici di Dimaro, ci vediamo l’anno prossimo per passare altri bei momenti insieme”.