Stadio Olimpico di Roma minuto 90 di Italia-Svizzera: gli azzurri hanno la possibilità di conquistare la qualificazione matematica ai mondiali del 2022 in Qatar grazie a un calcio di rigore concesso dall’arbitro inglese Taylor.
Sul dischetto si presenta Jorginho, rigorista designato dal CT Mancini.
L’ex centrocampista del Napoli calcia alto il tiro dagli undici metri e la partita termina 1-1 rinviando così l’esito finale del girone all’ultima giornata.
Per Jorginho è il terzo rigore consecutivo sbagliato con la maglia dell’Italia dopo quelli falliti nella finale degli Europei con l’Inghilterra e nella gara di andata con la Svizzera, alimentando i dubbi sulle sue reali capacità di calciare un rigore.
E’ opportuno ricordare che Jorginho, fino a questi tre errori consecutivi, con il suo saltello al momento della battuta era diventato un cecchino infallibile con 35 rigori realizzati sui 41 calciati.
Il suo modo di calciare però è stato studiato dai portieri avversari bravi a trovare il modo di ‘bagnare le polveri’ di Jorginho.
Il centrocampista italo-brasiliano si è trovato così di fronte a una scelta: continuare a tirare i rigori come ha sempre fatto o cambiare per essere meno prevedibile? Jorginho sembra aver optato per la seconda opzione e il risultato della scelta almeno per ora non sembra dargli ragione.
Quella di Jorginho ricorda la recente maledizione dagli undici metri di Insigne.
Anche l’attaccante napoletano dopo un lungo periodo di quasi infallibilità dagli undici metri, nelle ultime due stagioni ha sbagliato 5 dei 16 rigori calciati proprio mentre era alla ricerca di un modo nuovo e meno prevedibile di calciare un penalty per non dare vantaggi ai portieri avversari.
Come per Jorginho anche per Insigne in tanti si sono interrogati sulle sue capacità dagli undici metri, ma poi contro il Bologna ha segnato due rigori consecutivi azzerando le polemiche.