Napoli si è ubriacata di Maradona o, se preferite, Maradona si è ubriacato di Napoli. Ma ora basta. La sbronza deve passare per tornare lucidi e pensare alla realtà, al presente che si chiama Milan.
Il passato di Maradona così come il suo futuro, non possono aiutare il Napoli a battere il Milan. Quella di San Siro contro i rossoneri è una partita decisiva non solo per i traguardi stagionali, ma anche per il futuro immediato della società.
Una piazza con la mentalità vincente non volge lo sguardo al passato, seppur meraviglioso come quello che ci ha regalato il Napoli di Maradona. Passato ricordato con tanto di lacrimuccia da chi ha avuto la fortuna di assaporare quella immensa gioia tricolore che, forse, è stata seconda solo alla nascita di un figlio. Retorica? Forse si, ma in questa tre giorni di Maradona a Napoli se ne è fatta tanta, anzi troppa, a partire dalla divisione in fazioni dei “San Carlo sì” contro i “San Carlo no”. Ma questa città nel calcio ormai ci ha abituato alla divisione in fazioni.
Proprio lo spettacolo di Maradona e i festeggiamenti per il trentennale della vittoria del primo scudetto, sono il simbolo iconografico che ricorda a chi dice “nuje simm’ ‘o Napule”, il passato poco vincente ereditato da una società che in dodici anni dalla rinascita ha fatto passi da gigante.
Maradona potrà essere utile al Napoli per tanti motivi, soprattutto per la crescita del brand-Napoli e una maggiore considerazione nelle stanze che contano, grazie ai suoi buoni rapporti con il presidente della FIFA Infantino.
Magari un giorno. Ma non è questo il giorno e, forse, neanche il mese e l’anno.
Dindindin la campanella ha suonato la fine della ricreazione. C’è il Milan tra il Napoli e il sogno scudetto e i soldi della prossima Champions League. Per battere il Milan tanti fattori saranno determinanti tranne uno: Maradona.
Forza Napoli.
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