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Riccardo Cucchi: “La Juve di Sarri non sarà mai come il Napoli”

In diretta a ‘Il Bar dello Sport’, trasmissione condotta da Michele Chianese e Diego Maradona Junior in onda su Radio CRC, è intervenuto Riccardo Cucchi, giornalista:

“Napoli? Mi convince tantissimo. Ho visto segnali molto importanti, a parte la propensione al goal. Per il Napoli si prospetta una stagione importante.

Do ragione a Conte quando dice che ha trovato un’Italia incattivita. C’è bisogno di una rieducazione collettiva, iniziando a considerare un avversario non un nemico, ma semplicemente un avversario. L’educazione negli stadi è fondamentali.

Maradona? Sono stato fortunato, ho vissuto un’epoca calcistica in cui ho avuto l’onore di raccontare di giocatori di grandissimo calibro. Diego Armando Maradona è stato e sarà sempre il più grande calciatore di tutti i temi ed ho avuto il piacere e l’onore di intervistarlo. Nessun altro mi ha mai emozionato come lui. Tra i calciatori che ho visto giocare dal vivo, Maradona resta il più grande di tutti.

La Juventus? Mi ha colpito tantissimo la mancanza do ordine tattico. Sarri sta lavorando per far passare le sue idee calcistiche, ma la Juve è una sorta di metà del Guado. Sarà un lavoro lungo e difficile. Sono convinto che la Juventus di Sarri non sarà mai come il Napoli di Sarri. Quest’ultimo è un allenatore di grande qualità ma non ci dobbiamo aspettare una Juventus che gioca il calcio che giocava il Napoli.

Gli acquisti del Napoli hanno soddisfatto le aspettativi di Ancelotti. Lozano è uno dei migliori acquisti di questa stagione: è un attaccante che può ricoprire tantissimi ruoli. Bisogna sottolineare che un giocatore come Llorente, che molti identificavano come un pensionato, abbia dimostrato tutto il suo valore.

L’inter ha preso la personalità del suo tecnico, ma è ancora al di sotto rispetto al Napoli. Vedo la possibilità di una bella stagione con ricche soddisfazioni per la squadra partenopea.

Ancelotti? Uno dei più grandi allenatori che sia mai passato nella storia del calcio. La radio esisterà finché esisterà la passione dei tifosi.

La radio ha una caratteristica di supplenza. La parola è molto più emozionante dell’immagine, quindi la radio può godere di un futuro importante”

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