Troppo spesso criticato per le operazioni di mercato del Napoli, è tra i migliori direttori sportivi italiani Durante la conferenza stampa del post Wolfsburg-Napoli, Benitez ha detto di Bigon: “Trovare un direttore di questo livello e fare un mercato così difficile come il nostro ma allo stesso tempo così positivo, non è facile”. Pronunciate da un allenatore dal palmares e dall’esperienza internazionale come quelle del tecnico spagnolo, sono parole che gratificano il lavoro poco apprezzato di Riccardo Bigon.
Padovano di appena 44 anni, Bigon è figlio di Albertino ex calciatore azzurro e, soprattutto, allenatore del Napoli che ha vinto lo scudetto nella stagione 1989-90 e la Supercoppa Italiana 1990. Nel Napoli ricopre il ruolo di direttore sportivo dal 7 ottobre 2009. Lavora in silenzio tra le tante difficoltà che nascono dai budget non proprio da top club, che la società gli mette a disposizione.
Come tutte le persone che operano, avrà pure commesso qualche errore però alcuni veri e propri affari di mercato, come ad esempio Mertens, sono il frutto delle sue capacità. Anche nella sessione invernale di gennaio, Bigon ha messo a segno due colpi che rappresentano due certezze per il futuro azzurro: Strinic e Gabbiadini. Al direttore sportivo del Napoli sono arrivati pochi complimenti per questi due acquisiti, soprattutto se si paragona il loro rendimento a quello di Bocchetti, Cerci e Destro nel Milan, di Podolski, Brozovic e Shaqiri nell’Inter, di Doumbia e Spolli nella Roma. Tutti questi calciatori erano stati frettolosamente considerati i colpi del secolo e, i direttori sportivi che li hanno chiusi, dei veri e propri santoni della scrivania.
Non è un caso se Galliani ha inserito Bigon in cima alla lista dei direttori sportivi su cui puntare per rifondare l’assetto tecnico e societario del Milan. Il calcio non offre mai la possibilità della controprova, però come ha sottolineato Benitez, Bigon ha fatto cose davvero importanti per una società come il Napoli. Perdere un professionista serio e una persona onesta e per bene come Bigon, per De Laurentiis potrebbe essere un vuoto difficile da colmare.