Riapre il parco giochi ma l’atmosfera non è quella di sempre.
Silenzio tombale, nel minuto di raccoglimento in memoria di Sinisa Mihajlovic, tutti in piedi, tutti dentro il dolore, con rispetto.
Poi comincia la partita ma
cantano, solo, i ragazzi della Curva B e la squadra, in campo, riflette l’atmosfera.
Le gambe sono pesanti e lo vedi, subito, dal pochissimo movimento senza palla, dalla poca velocità di pensiero e dai, numerosi errori, fatti da quelli che non ti aspetti.
Sarà tutto previsto, nel lavoro di avvicinamento alla ripresa del campionato, i ragazzi si erano allenati anche in mattinata.
Finisce strano, perché stavolta il Napoli non vince e non convince neppure la riproposizione del centrocampo a due.
Il Villareal è squadra e, per giocarci così ,devi essere in forma.
In mezzo, l’omaggio a Reina e Albiol che dei vecchi amici hanno trovato solo Mario Rui.
È sempre bello vederli e ascoltarne le parole affettuose.
Le sconfitte danno sempre fastidio, anche, quando non contano niente ma quello che conta, invece, è vedere Osimhen brillante e Kvaratskhelia che, dopo un primo tempo, ancora imballato, nella ripresa cresce, segna e ci spiega che tra un po’ tutto tornerà come prima.
Tranquilli, perché le cose serie ricominciano anno nuovo.