Il quotidiano Repubblica oggi in edicola ipotizza anche l’aggiotaggio per la Juventus, ecco perché.
“Il titolo in Borsa era salito del 5,07 per cento: uno spiraglio di luce per la Juventus in piena pandemia. Ma a provocare il rialzo era stata la diffusione di un comunicato “falso”: è qui che si configura l’accusa di aggiotaggio,
quella che spaventa di più i vertici del club che solo per questo reato rischiano fino a 12 anni di carcere.
L’oscillazione positiva arrivava grazie all’intesa raggiunta il 28 marzo 2020 con i calciatori che rinunciavano, formalmente, a quattro stipendi per l’emergenza Covid”.
Inoltre Repubblica parla anche di un conflitto di territorialità del processo:
“Per i pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello, infatti, si è trattato di un’azione «immodificabile
e irreversibile» che ha portato alla «manipolazione del mercato»: è stata fatta a Torino quando è stato premuto l’“invio” del comunicato. Per la difesa invece il reato sarebbe, nel caso, commesso a Milano dove ha sede la Borsa: a diffonderlo non è stata una dipendente Juve, ma un server informatico”.