Repubblica – Dopo le perquisizioni scattate a giugno scorso nella sede del Napoli a Castel Volturno, la Finanza sta frugando nelle mail, nella corrispondenza e negli altri dati estratti dai computer nell’ambito dell’inchiesta sull’acquisto di Osimhen.
“La Procura del capoluogo campano ha chiesto altri sei mesi per indagare su questa operazione chiusa nel 2020 per 71 milioni e 250 mila euro, 50 dei quali pagati cash, che ha generato 19,9 milioni di plusvalenze, ritenute fittizie dai magistrati, collegate alla valutazione di quattro calciatori, fra i quali tre “primavera”.
Il pm Francesco De Falco, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato, ipotizza il reato di false comunicazioni nel bilancio dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2021 nei confronti del patron e del consiglio di amministrazione del Napoli.
Se dalle carte dovessero emergere elementi nuovi, il procedimento sportivo, che si era concluso ad aprile 2022 escludendo illeciti a carico del Napoli, potrebbe essere riaperto, come accaduto per la Juventus con l’inchiesta “Prisma”.