Francesco Repice, giornalista di Radio Uno che ha curato la radiocronaca di Napoli-Chievo Verona, ha parlato ai microfoni di Radio Marte della vittoria del Napoli e della corsa scudetto.
“Se ti capita la fortuna di raccontare partite simili poi metti a disposizione dello spettatore quello che senti, il calcio è emozione e la radio è emozione pura. Siamo gli occhi di chi ascolta e dobbiamo trasmettere ai radioascoltatori quello che accade. Poi ieri sono stati 25 minuti che la radio esalta, dal gol di Stepisnki al vaffa di Insigne, al gol di Milik a quello di Callejon.
Ben vengano allenatori come Sarri. Guardiola ormai non parla nemmeno più di attaccanti, ma di incursori e aggressori, vi rendete conto? Che poi, per carità, però ha allenato Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City, ha speso più di 800 milioni di euro in due anni. Noi oggi siamo abituati a esaltare il calcio estero e i fenomeni e ci dimentichiamo che uno come Stones viene pagato 60 milioni ma poi se c’è Kompany fa la panchina. Uno che si comporta come lui al Benevento farebbe la panchina e Chiellini varrebbe quanto il pil del Canada. Salah, che fa un gol con sette uomini nell’area piccola lo chiamiamo fenomeno, ma com’è possibile che abbia segnato? Un allenatore italiano sarebbe entrato in campo a tirare fuori a calci tutti i propri giocatori.
Io non credo che il Napoli sia passato in vantaggio dopo questa settimana perché la Juventus è una squadra che mentalmente non si può scalfire. Il Napoli ha un’arma in più, questo sì, che è Milik. Quei quattro punti di svantaggio sono dovuti al fatto che hanno dovuto giocare fino ad ora sempre gli stessi e sempre nello stesso modo e questo, alla fine, lo paghi. Ora con Milik puoi anche cambiare tattica ed avere una possibilità in più. Per il resto, la Juventus dal punto di vista emotivo non la ammazzi mai”.