Alessandro Renica, ex giocatore del Napoli ed ora allenatore, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli degli azzurri di Carlo Ancelotti.
“Si era già capito che il Napoli avesse assunto una precisa mentalità, giocano insieme da tanto tempo. E grazie alle scelte del presidente, che non sarà simpatico ma è bravo, si stanno raggiungendo ottimi risultati. Si era partiti con grande scetticismo, ma io ero fiducioso, il progetto era ben definito con uno zoccolo duro che gioca insieme da tanto e ha giocato insieme partite di un certo livello. Il calcio non è una scienza ma i conti tornano quando le cose sono fatte bene.
De Laurentiis è stato bravissimo assieme al direttore sportivo. E’ stato capace, prendendo Ancelotti , di inserire i giocatori nel progetto. I giocatori sono coinvolti, come Maksimovic e tanti altri che l’anno scorso venivano utilizzati poco. La bravura della società è stato quello di raccogliere il frutto di tante conoscenze, di tanti modi di vedere il calcio, non buttando via niente. Il Napoli è un insieme di tante cose. E’ organizzato perché Sarri è stato bravissimo, artistico perché Ancelotti ha liberato i giocatori di alcuni vincoli. Ci sono dei grandi giocatori, si è creato un mix giusto. E il merito più grande va dato ad Ancelotti. Si vede che i giocatori credono ciecamente a quello che gli dice l’allenatore. E’ bello e si vede che i giocatori entrano in campo entusiasti.
Carlo parla poco ma fa tanti fatti. Il successo nella sua carriera è dovuto anche a questo suo modo di essere. Ha liberato i giocatori nell’esprimere la loro arte in campo. Poi ha messo Insigne come seconda punta liberandolo dalla fase di non possesso, così è più fresco quando deve concludere in porta. E questo è stata la sorpresa che ha sorpreso gli avversari. Se crei situazioni per prendere di sorpresa gli avversari poi magari vinci. C’è una grande alchimia tra allenatore e giocatori, si vede. Le prospettive sono rosee”.