Domenica sera arriva al San Paolo l’Atalanta dell’ex Edy Reja. Gli orobici, che hanno esonerato l’allenatore Colantuono dopo la sconfitta interna contro la Sampdoria, sono a caccia di punti per risalire la china e non rischiare di trovarsi implicati nella lotta per la salvezza. L’inizio non è stato dei più convincenti dopo l’esordio con 2 pareggi per 0 a 0, ottenuti rispettivamente a Parma e in casa con l’Udinese.
Classe ’45, ex centrocampista di Spal, Palermo, Alessandria e Benevento, Reja appende gli scarpini al chiodo nel 1977. Due anni più tardi inizia la sua carriera da allenatore: la gavetta è lunghissima, soprattutto tra Serie C2 e C1 prima di arrivare al Pescara nell’anno1989/1990. Da allenatore del Brescia, centra la sua prima promozione in Serie A ma deve attendere il 1998/1999 la chiamata del Vicenza per allenare nella massima serie. Nel 2005 arriva nella città partenopea come sostituto di Giampiero Ventura: è lui il primo allenatore del nuovo Napoli targato Aurelio De Laurentiis. Il match contro gli azzurri ha sempre un sapore particolare visti i suoi trascorsi e il suo grande contributo dato per il rilancio della società in ambito europeo (dalla C alla Coppa Uefa).
Nella stagione 2008/2009, dopo 9 partite in cui il gli azzurri raccolgono appena 2 punti, Reja viene esonerato (dopo 4 anni e 188 panchine tra campionato e coppe) e sostituito con Roberto Donadoni. Queste le dichiarazioni che anticipano il suo ritorno a Napoli: “Il mio rapporto con il presidente De Laurentiis è sempre stato forte, ci sentiamo sempre. Mi ha detto che quando voglio, lui mi aspetta. Io ho sempre fatto l’allenatore e so fare solo quello. Ma siamo molto legati a livello affettivo”.
Per il resto, chi vivrà vedrà…
Articolo di Luca Salvadori