L’allenatore del Leicester ieri ha ritirato il Premio Bearzot.
Spavaldo ma umile, serio ma sempre col sorriso sulle labbra, lavoratore che sa anche divertirsi. Claudio Ranieri sta vivendo una seconda giovinezza e l’apice della sua carriera da allenatore, è il protagonista indiscusso di questi giorni con il suo Leicester campione d’Inghilterra, ma non si monta la testa. Queste alcune delle sue dichiarazioni a margine della premiazione del “Bearzot” dell’Us Acli al Coni:
“Sinceramente ancora non ho compreso l’impresa speciale che abbiamo fatto al Leicester. Adesso mi preme però ringraziare tutti voi che mi avete votato ma soprattutto i miei calciatori, senza di loro oggi non ero qui. A Leicester eravamo partiti per salvarci, magari meglio dell’anno prima (alla penultima giornata. ndr), invece poi ci siamo fatti prendere la mano ed è successo quel che è successo.
Non è facile vincere uno scudetto in Premier League, aldilà di quanto può sembrare da fuori, ne sono orgoglioso anche se il mio primo vero “scudetto” l’ho vinto a Cagliari con la doppia promozione dalla C alla A e questo non lo dimenticherò mai.
Sono orgoglioso di ricevere questo premio dedicato alla memoria di un grande mister e di un grande uomo. Bearzot purtroppo non l’ho mai conosciuto ma se qualcuno mi dice che in me rivedono qualcosa di lui, ciò non può far altro che inorgoglirmi”