Negli ultimi dieci anni il calcio ha visto ridurre la validità degli accordi firmati e aumentare il potere dei procuratori, capaci di rendere carta straccia i contratti che legano i loro assistiti ad un determinato club.
Ci sono procuratori che operano con grande professionalità e serietà, come ad esempio Juraj Venglos agente di Hamsik. Altri invece sono bravissimi ad attirare l’attenzione sui propri assistiti per aumentarne il valore (e l’ingaggio) come nel caso di Bruno Satin che non perde occasione di ricordare a De Laurentiis le esigenze economiche di Koulibaly.
C’è chi invece sceglie come curatore dei propri interessi il padre come ha fatto Lionel Messi.
Altri invece permettono ai propri fratelli di arricchirsi, premiandoli soprattutto per quella dote da banderuola brava a parlare male del bianco e nero quando il vento che soffia è azzurro e, viceversa, attaccare l’azzurro quando il vento che rifocilla le casse di famiglia è bianconero.
Nello sconfinato panorama dei procuratori, tre su tutti sono considerati i più potenti e i più influenti: l’italiano Mino Raiola, il portoghese Jorge Paulo Mendes e lo spagnolo Manuel Garcia Quilon.
Mino Raiola ormai 50enne è salernitano di Nocera Inferiore anche se si è trasferito fin da piccolo in Olanda ad Haarlem dove, dopo essere stato un calciatore fino all’età di 18 anni, nel 1987 è diventato responsabile del settore giovanile della squadra, inizando un’attività di acquisti e cessione di calciatori dando il via alla sua carriera di procuratore. Divenuto agente FIFA, negli anni ha costruito un impero economico grazie anche ai trasferimenti di diversi calciatori tra i quali campioni del calibro di Ibrahimovic, Pogba, Balotelli e Mkhitaryan. Carattere deciso è lui che ‘conduce’ le trattative per l’ingaggio di un suo assistito, lasciando poco margine di manovra al club in questione. In questi giorni è nell’occhio del ciclone per la vicenda del mancato rinnovo del contratto tra Donnarumma e il Milan. Nel 2016 ha vinto il “Globe Soccer Awardas” per la categoria procuratore dell’anno.
Jorge Paulo Mendes è nato a Lisbona 51 anni fa e da giocatore dilettante apre una discoteca che inizia ad essere frequentata da molti calciatori famosi. Dall’amicizia con le stelle del calcio è nata l’idea di curare i loro interessi ed oggi è uno dei più influenti agenti di calciatori del mondo, sicuramente il numero uno in Portogallo. Dal 2010 al 2015 ha vinto per sei stagioni consecutive il “Globe Soccer Awardas” per la categoria procuratore dell’anno, grazie anche alla gestione di nomi di primo piano del calcio portoghese quali Josè Mourinho e Cristiano Ronaldo, oltre che di James Rodriguez, Radamel Falcao, Angel Di Maria e Diego Costa. Qualche settimana fa ha curato il trasferimento del portiere brasiliano Ederson passato dal Benfica al Manchester City per 40 milioni di euro più la ghiotta percentuale da versare all’agente del calciatore.
Come Mendes anche al 63enne avvocato spagnolo Manuel Garcia Quilon piace lavorare lontano dalle luci della ribalta ma portando sempre a casa il miglio risultato possibile per un suo assistito. E’ considerato uno dei procuratori più influenti di Spagna e, a livello europeo, è diventato influente grazie alle procure di Rafa Benitez, Filipe Luis, Pepe Reina, Josè Callejon e del campione del mondo e d’Europa Raul Albiol.
Raiola-Mendes-Quilon, sembra proprio una di quelle barzellette del tipo c’erano un italiano, un portoghese e uno spagnolo ma, quando ci sono così tanti soldi in ballo e tanti cuori di tifosi destinati a essere infranti per l’addio dei loro idoli, ridere è l’ultima cosa da fare.