Senza che ci sia stata crisi, al settimo anno si sono separati: strade che si dividono (e che per la prima volta domani si ri-incrociano) anche se il cammino insieme poteva essere più lungo, e proseguire in Italia. Insieme al Valencia (3 anni), insieme al Liverpool (4), Macia & Benitez avrebbero potuto esser insieme anche alla Juventus non avessero, con garbo, declinato l’offerta di allora. Eduardo Macia oggi è il direttore tecnico della Fiorentina, Rafael Benitez l’allenatore del Napoli.
Domani la prima da avversari dopo essere stati colleghi nelle sedi di Valencia e Liverpool, e dirimpettai fuori città, prima in Spagna poi in Inghilterra. Rafa fa tappa a Valencia nell’estate del 2001, Macia (giovanissimo dirigente, all’epoca aveva 27 anni) contribuisce nella scelta di affidargli la panchina. La stagione finirà così: Valencia campione di Spagna dopo 31 anni di gioie altrui. Nella stagione successiva ci sono poche celebrazioni da ricordare, quella dopo ancora rivede il Valencia campione e vincitore della Coppa Uefa. L’istituto di Storia e Statistica del Calcio elegge il Valencia, nel 2004, squadra mondiale dell’anno. Prima di iniziare la stagione 2004-2005, Benitez muove verso Liverpool: il nuovo boss chiede alla proprietà di essere raggiunto da Macia, ormai fedele spalla. Il dirigente entrerà in organigramma un’estate dopo. Nei quattro insieme la squadra sfiora i livelli dei ricchissimi top club inglesi e anche qui infilano trofei in bacheca.
Difficile fare il conto delle ore che la coppia passa fianco a fianco: negli uffici reds Rafa ha un ufficio personale, accanto alla stanza di Eduardo. Gli acquisti erano scelti insieme: primo colpo Dirk Kuyt dal Feyenoord. Ultimo acquisto di coppia: Glen Johnson, fatto arrivare a Liverppol dal Portsmouth. In mezzo Mascherano, Torres, Agger. Prima di definire ogni mossa c’erano lunghe riunioni on-to-one, anche più di una al giorno. Molto lavoro, il pallone unico oggetto dei discorsi, pochissime cene fuori insieme. Poche anche le liti, magari qualche classica divergenza calcistica, come quella volta che andò così: Rafa, a Valencia, chiede rinforzi sulle fasce, dal mercato arriva Fabian Canobbio, mediano uruguaiano. Benitez pubblicamente: «Alla società avevo chiesto un divano, è arrivata una lampada». O come quella volta, quando in disaccordo con la proprietà, Rafa dette risposte sempre uguali: «Io sono l’allenatore, non penso ad altro». Fu l’unica frase ripetuta in conferenza, i tifosi ne fecero uno striscione esposto ad Anfield. Per Benitez un modo di mandare un messaggio piccato ai suoi padroni, ad aiutare pensa anche Macia. Chissà chi sarà domani, ad avvicinarsi per primo all’altro.
Fonte: La Gazzetta dello Sport