L’arbitro Valeri di Roma stava arbitrando davvero bene la partita Inter-Napoli. Poi è ‘scivolato’ sulle valutazioni di un fallo di mani da Candreva e di una scorrettezza di Barella su Maksimovic commessi nell’area di rigore interista.
Per il bene del calcio non intendiamo parlare di chi è stata danneggiato e di chi ha tratto vantaggio dalle decisioni degli arbitri. Così come non intendiamo neanche entrare nel merito se i due falli o presunti tali, andavano puniti o meno.
Il problema va oltre ed è ben più grave perché situazioni anche troppo simili per non dire uguali, sono state valutate in maniera opposta dagli arbitri.
Il primo episodio. In Napoli-Inter Insigne in posizione centrale calcia verso la porta e l’interista Candreva colpisce la palla con il gomito non proprio attaccato al corpo. Valeri non fischia rigore e neanche Irrati al VAR richiama l’attenzione del collega in campo.
In Juventus-Atalanta Dybala crossa da posizione laterale ma un un difensore atalantino colpisce la palla con il gomito non proprio attaccato al corpo. Giacomelli invece fischia il rigore per la Juventus.
Ora Nicchi e Rizzoli ci spieghino: chi ha ragione tra Valeri e Giacomelli?
Il secondo episodio. Mentre la palla esce all’area di rigore interista Maksimovic la insegue per recuperarla ma Barella senza interessarsi del pallone gli salta sulla schiena in piena area di rigore. Anche in questo caso Valeri decide di non intervenire e neanche Irrati al VAr ritiene opportuno segnalare l’episodio al collega in campo.
Visto che agli arbitri è impedito di parlare dopo le partite Nicchi e Rizzoli spieghino il perché della decisione presa da Valeri e da Irrati al VAR. Soprattutto spieghino come intendono ridurre al minimo questa diversità di valutazioni per falli decisamente uguali.