Una panoramica sui dati da inizio pandemia ad oggi, pubblicata dal Corriere della Sera in edicola oggi.
La grafica, proposta dal quotidiano Corriere Della Sera, mostra un dato, per certi versi, sconvolgente: La Campania, seconda regione per numero di contagi, di cui il 90% avuti negli ultimi mesi, ha un tasso di mortalità irrisorio rispetto a tutte le altre regioni italiane. Perché? Questo interrogativo fondato su uno dei pochi dati certi (mortalità) l’altro è il numero delle terapie intensive occupate, meriterebbe un approfondimento.
In giornalismo esiste una regola aurea che dovrebbe guidare il lavoro di informazione. Parliamo del concetto di notiziabilità. Partendo da un simile dato, tutti i media avrebbero il dovere ma, anche l’interesse, ad evidenziare questa notizia che ha del clamoroso. Soprattutto, alla luce dei fatti degli ultimi giorni e dell’enorme clamore mediatico che si è scatenato intorno a Napoli ed alla regione.
I giornalisti non sono i responsabili degli eventi ma possono condizionarne l’evoluzione e, soprattutto, la comprensione. Perché? Questa dovrebbe essere la domanda di apertura di tutti i giornali radio e televisivi e delle prime pagine dei quotidiani. I media non sempre sono capaci di trovare risposte ma hanno il compito di aprire dibattiti per stimolare chi può, a dare queste risposte.
Perché, nonostante tutti i limiti e le criticità della Sanità Campana, nonostante la carenza di personale, la vetustà di alcune strutture, la pessima amministrazione e la miopia politica che l’ha spolpata e mortificata, l’incapacità programmatica e un’ organizzazione approssimativa, perché, nonostante tutto questo, c’è un numero così basso di morti a fronte di tanti contagiati? Perché? È la domanda che accompagna ogni essere vivente, dalla nascita fino all’ultimo anelito di vita ed è la ricerca delle risposte che ha permesso al l’umanità di progredire.
Non arrendersi è l’unico modo per resistere.