Una serata da dimenticare per il calcio italiano. Iniziata male con la sonora sconfita contro la Spagna (0-3 al Santiago Bernabeu) e continuata peggio con i giudizi e le analisi nel post partita.
Giudizi forse offuscati dal colore delle maglie del club di appartenenza di chi è sceso in campo ieri al Santiago Bernabeu, almeno questo lascia pensare quella ricerca del capro espiatorio utile a giustificare le mancanze di altri protagonisti in negativo.
L’opinione pubblica sportiva nazionale è rimasta colpita soprattutto dal giudizio che ha motivato il 4,5 in pagella assegnato a Insigne dalla Gazzetta dello Sport:
“Ala sinistra a scomparsa, nel senso che per lunghi tratti si smarrisce nel bosco della sua fascia e nessuno riesce a trovarlo. Lontano da Napoli, anzi dal Napoli di Sarri, non ‘joga bonito’. Disonora la 10, ma non è tutta colpa sua”.
Per carità, nel rispetto della libertà d’opinione e di giudizio, non si vuole entrare nel merito delle valutazioni personali delle prestazioni degli azzurri. Ma quel “Disonora la 10” non può passare inosservato.
Gli attenti osservatori hanno sicuramente notato che Insigne contro la Spagna non ha indossato solo la 10 dell’ala sinistra, scomparsa quando ha dovuto indossare anche la 3 del terzino per coprire i vuoti lasciati dal poco dinamico Spinazzola e anche la numero 8 della mezzala non prevista dal modulo di Ventura. Così come hanno notato che Insigne e Belotti sono stati gli unici a impegnare il portiere avversario.
Di sicuro non si può parlare di ‘disonore’ per una prestazione negativa, visto che tale termine offensivo per la persona non è stato usato neanche per chi è stato implicato in tristi vicende di calcioscommesse, per gli abituali simulatori in campo e per chi offende il calcio con attegiamenti razzisti. Soprattutto non si può parlare di “disonore” in un movimento calcistico che considera goliardiche quelle tifoserie che chiamano ‘scimmia” gli avversari.
Un’ultima annotazione. Se Insigne nel Napoli di Sarri “joga bonito” è perchè qualcuno riesce a trovarlo nel bosco della sua fascia, perchè quel bosco Insigne lo ha piantato con le sue giocate, i suoi gol, i suoi assit e i suoi rientri difensivi che hanno esaltato il gioco di Sarri onorando la numero 24 di una squadra che gioca il calcio più bello d’Europa. Ma forse sotto sotto vuoi vedere che è proprio questo il vero problema?