Se non adesso …Quando? Per motivi diversi è l’interrogativo che ha unito, in questo ultimo periodo, Piotr Zielinski e Luciano Spalletti. E poi c’è Gabri Veiga
Niente hanno potuto le sirene arabe per Piotr Zielinski nei confronti di una scelta di cuore. Tantissimi soldi e un calcio nuovo, ma evidentemente meno competitivo e passionale di quello italiano (napoletano) non hanno tentato il ventinovenne centrocampista azzurro che milita nella squadra azzurra dal 2016. Piotr e la sua famiglia (la moglie Laura, il figlio Max e il cane Mia) hanno scelto di nuovo Napoli e un nuovo contratto con la società partenopea per tre anni a tre milioni a stagione, contro i 3,5 percepiti fino a oggi e i 36 milioni offerti per il triennio dall’Al-Ahli,
Chapeau al giocatore polacco che resterà uno dei perni del meraviglioso centrocampo azzurro, artefice importante del terzo scudetto, per la gioia di tutti i tifosi.
Luciano Spalletti, l’eroe della panchina azzurra, e di quello scudetto tanto atteso. Il lavoro, la magia, Il titolo, il tripudio, l’amore di una città, un sentimento che oggi è tatuato in modo indelebile sul braccio sinistro, simbolo di una impresa epica. Da lì la voglia poi di lasciare, di fermarsi, di pensare, il divorzio (qualunque siano i motivi). Poi oggi a 64 anni passa quel famoso treno…la possibilità di prendere al volo una occasione importante. C’è di mezzo una penale da pagare al Napoli, e questo resta un tema aperto che avrà la sua giusta risoluzione, come la legge indicherà. Ma una cosa è certa: la Nazionale Italiana, in sofferenza dopo la vittoria degli ultimi Europei merita per il dopo Mancini un grande allenatore come Spalletti, e Spalletti merita una sfida prestigiosa come quella di dirigere la squadra italiana. Una scelta di ambizione? Guiderà la Nazionale con Napoli sul braccio (e nel cuore) e molto probabilmente con collaboratori che con lui hanno fatto la storia: il vice Domenichini, l’assistente tecnico Baldini, il preparatore atletico Sinatti. Un’Italia che deve assolutamente rinascere…e lo farà, ci auguriamo, con Spalletti (…e in squadra con Di Lorenzo, Meret e Politano…).
Diversa la storia di Gabri Veiga, il giovane centrocampista spagnolo che con il suo entourage ha scelto forse una strada più semplice, dribblando tutto e tutti, comprese le lungaggini burocratiche e contrattuali, una trattativa durata oltre un mese, per andare, a soli 21 anni, diritto verso un calcio ‘nuovo’ fatto da compensi faraonici. Il ragazzo non conoscerà probabilmente mai Napoli e la squadra dei campioni d’Italia, il calore della città, dei suoi tifosi e dello stadio Maradona. C’entra ancora una volta l’Al-Ahli lì che in accordo con l’atleta e pagando su due piedi l’intera clausola rescissoria, ha spento in men che non si dica le aspettative azzurre. Beffa ulteriore e pure gli sberleffi al patron della SSC Napoli.
Una scelta economica. Questione di “sliding doors” anche per il giovane talento. Decisione che può far riflettere e ai più, può apparire amara…Ma tant’è … Scelte del genere sono destinate a diventare (ahimè) sempre più frequenti nel calcio.