Il deja vu andato in scena allo Juventus Stadium ha
ha fatto sbroccare una misura ormai colma da tempo e che solo per superficialità e qualunquismo non si è voluto vedere.
Noi siamo stufi e non tolleriamo più di essere offesi impunemente da una marmaglia di lazzari vigliacchi ed impuniti che sguazza nelle pastoie di un sistema marcio.
La Federcalcio e la Lega sono ostaggio di se stesse,costrette da l’UEFA a far propria una normativa internazionale ma incapaci di attuarla attraverso uno dei cardini di qualunque Sistema Giudiziario: la Certezza della Pena.In Italia questo principio assoluto non vale: oggi ti punisco,domani forse ed è così che l’intero Sistema crolla su se stesso.
In Italia dal,cosiddetto, Modello Inglese abbiamo assunto e,talvolta, realizzato,soltanto l’idea di Stadi più confortevoli.privi di barriere e con una migliore visibilità Stop.
Ma all’estero Stadi del genere sono deputati ad ospitare un pubblico al quale non è consentito inneggiare alla morte di altri essere umani,ne’discriminarli, ne’ridicolizzare gli organi preposti al controllo, pena non solo la chiusura dello Stadio stesso ma l’arresto dei colpevoli; e non venite a parlarci di Civiltà diverse perché gli stessi Inglesi fino ad alcuni anni fa rappresentavano l’espressione più violenta e becera del Tifo Internazionale e come orde di barbari lasciavano terra bruciata al loro passaggi. Fino a quando,accaduto l’irreparabile, non si è deciso di imporre il rispetto delle regole del vivere civile anche nel mondo del Calcio.
Ora, però,il tempo delle chiacchiere è finito e noi pretendiamo Rispetto e pretendiamo che chi ci rappresenta, dalla Società ai Calciatori chieda questo Rispetto,senza tentennamenti,facendo la cosa giusta senza arroganza ma senza debolezza.La battaglia sarà dura e lunga ma il primo passo per vincerla è avere il coraggio di combatterla fino in fondo.