Gigi Buffon al PSG. Il portiere italiano, ex Juventus, ha scelto di chiudere la propria carriera all’ombra della Torre Eiffel
“Dentro di me ho sempre avuto l’ambizione e la speranza che accadesse qualcosa, sentivo di avere qualcosa di importante da dare. E così è stato.
Ho cominciato molto prima del Psg a cercare di vincere la Champions. Non penso sia un’ossessione mia nè del Psg, credo che si sia creata questa situazione. Ho accettato volentieri perchè penso ci siano le condizione per potermi migliorare come calciatore e come persona. E penso di poter contribuire a far sì che anche il Psg in campi migliori e possa ambire a traguardi sempre più importanti. Ma a inizio stagione non concentriamo tutto nell’obiettivo Champions, saremmo pazzi.
Sono sempre stato titolare e mai nessuno a priori me l’aveva garantito. Mi sono sempre conquistato questo ruolo. E questo è lo sport. Ho 40 anni, ma sto molto bene sia mentalmente sia fisicamente e so che per raggiungere certi risultati c’è bisogno di tutti i 25 giocatori che formano la squadra, dell’intera società.
Voglio dimostrare di essere ancora un grande portiere e sono certo che ci riuscirò.
Voglio giocare fino a quando sto bene e dimostro di essere tra i più forti. Quando mi accorgerò di non esserlo più sarò il primo a capire sia il momento di smettere.
Ho fatto 10 anni a Parma e 17 alla Juve. Mi ero creato una zona di confort molto forte. Ma non mi sono mai piaciute. Ho sempre cercato la sfida, misurandomi sia come calciatore sia come persona. Oggi nel primo allenamento con il Psg ci sono stati momenti di ‘disagio’ , anche questi sono belli in realtà, perchè mi spingono a migliorare ancora. Diventerò un portiere migliore allargando nuovi orizzonti. Non potevo dire di no, anche se ho 40 anni.
Matuidi mi ha garantito che mi sarei trovato benissimo con il Psg. Sapendo quanto mi conosce sono sempre stato certo che fosse un pensiero sincero e reale, di cui mi potevo fidare.
Un campione come Neymar da una delusione come quella del Mondiale credo possa tornare a Parigi con una rabbia agonistica e un desiderio di rivincita incredibili. E questo farà bene a tutti i compagni.
Sono sbarcato a Parigi con l’entusiasmo di un ragazzo. Credo che sia questo che uno debba seguire. L’entusiasmo, le energie, le risposte del proprio fisico. Non vedo perchè un portiere come me a 40 anni non possa ritagliarsi momenti importanti di vera passione. I miei 40 anni possono essere i 33-34 anni di un altro giocatore in un altro ruolo, essendo un portiere.
Credo che la Francia arriverà in fondo, perchè ha un grande Ct ed una squadra di un talento notevole. E’ la più seria candidata a vincere questo Mondiale. Per me la favorita era il Brasile, ma poi è uscito e a questo punto metto in cima alla lista la Francia.
La mia decisione di venire a Parigi non era legata alle 3 giornate di squalifica. L’arrabbiatura è passata senza la necessità di fare polemiche inutili, il Psg mi incuriosiva molto. Per i nomi di talento in squadra, che però non bastavano per fare il salto di qualità. Come in tutte le esperienze credo serva del tempo e il Psg in fondo si affaccia a un palcoscenico così importante da pochi anni. Anche l’allenatore ha un ruolo fondamentale.
La Ligue 1 è un campionato che grazie agli investimenti per esempio del Psg sta diventando sempre più importante. Ci sono Lione, Marsiglia, squadre di grande tradizione”
Fonte: Sky