E’ opinione diffusa che la fame di vittorie e la cattiveria agonistica, sono le qualità che hanno permesso alla Juventus di essere la squadra insuperabile del calcio italiano.
Ma quanta fame di vittoria ha il Napoli? Analizzando il primo gol segnato dalla Roma sembra davvero poca.
Al di là dell’errore di Koulibaly, l’atteggiamento degli altri azzurri desta non poche perplessità.
L’azione del gol di Dzeko al 43′ del primo tempo, ha riportato alla luce il limite legato alla mancanza di cattiveria agonistica che il Napoli si porta dietro da tre anni a questa parte.
In occasione del vantaggio della Roma, ben cinque episodi dimostrano come il Napoli debba crescere ancora tanto sotto questo punto di vista:
- Koulibaly non scarica la palla su Reina per un disimpegno più comodo e meno rischioso;
- Koulibaly una volta deciso di tentare il disimpegno personale, invece di allontanare la palla tenta un improbabile dribbling per giunta a soli due minuti dal termine del primo tempo e contro un avversario veloce quale è Salah;
- da quando c’è Sarri sulla panchina azzurra, di solito il calciatore del Napoli in possesso della palla ha sempre due o tre alternative per disimpegnarsi ma questa volta nessun compagno di squadra ha pensato di correre in aiuto del difensore senegalese in difficoltà;
- Hysaj in una situazione di potenziale pericolo da le spalle all’azione e invece di fare la diagonale per contrastare Dzeko si distrae aggiustandosi i calzettoni;
- appena Salah ruba palla a Koulibaly, Nainggolan vede una possibile occasione da gol e con “cattiveria” e determinazione si lancia verso l’area di rigore del Napoli; Jorginho non lo insegue perchè magari ha creduto meno del romanista nella possibilità di recuperare palla.
Ovviamente non si vuole gettare la croce addosso a nessun singolo, non avrebbe senso e nessun calciatore lo merita per quanto dato al Napoli in questi anni. La mancanza di personalità e della giusta mentalità per gestire certe situazioni che potrebbero costare anche un campionato, è un problema che riguarda tutte le componenti del Napoli.
Non è la prima volta che si perdono dei punti contro avversari inferiori o alla pari proprio per questa lacuna caratteriale. Difetto che alla fine vanifica ogni sforzo di mercato (anche il più sontuoso) e che purtroppo è emerso anche con allenatori e calciatori che oggi difendono altri colori. Evidenziare questo difetto deve essere interpretato come una critica costruttiva e nient’altro.
Tocca ora alla società, all’allenatore e a chi va in campo trovare l’antidoto giusto e con l’aiuto di tutto l’ambiente, che adesso più che mai deve stringersi intorno alla squadra, si può migliorare e crescere. Durante una “guerra” uniti si vince, tutti contro tutti o divisi in fazioni si perde.
Forza Napoli !