Per assistere alla sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Napoli e Real Madrid i prezzi oscillano da un minimo di € 50 per il settore curva a un massimo di € 250 per la tribuna d’onore.
Praticamente in linea con il prezzo minimo di € 45 pagato dai tifosi juventini per assistere allo Juventus Stadium, a una delle partite del girone eliminatorio di Champions League contro Lione, Siviglia e Dinamo Zagabria. Per quanto sia moderno e accogliente lo Stadium, il ritorno di un ottavo di finale contro la leggenda Real Madrid di Cristiano Ronaldo ha un appeal decisamente più importante e affiscinante e per una squadra con un passato come quello del Napoli sa anche di storia.
I prezzi vengono ritenuti alti soprattutto per le condizioni in cui versa il San Paolo, stadio ereditato da De Laurentiis dai presidenti che lo hanno preceduto: da Cuomo a Scuotto, da Fiore a Ferlaino, da Naldi a Corbelli.
Decenni durante i quali le giunte comunali proprietarie dello stadio che si sono alternate, non si sono mai preoccupate di adeguare di anno in anno la struttura per garantire al San Paolo gli standard minimi di accoglienza e funzionalità, perdendo anche occasioni importanti quali gli Europei del 1980 e, soprattutto, i mondiali del 1990.
Quelli che sembrano prezzi esagerati, ma comunque in linea con il costo e il tenore di vita del Paese, in realtà sembrano essere imposti dal mercato non solo per avvenimenti calcistici ma anche per altre tipologie di spettacolo.
Il sito di vendita on-line di biglietti di concerti ticket one, propone come prezzi minimi di ventita € 69,00 per un concerto degli Aerosmith, € 90,00 per Charles Aznavour, € 51,75 per i Deep Purple, € 64,40 per Elton John e € 90,00 per Al bano e Romina Power. Senza contare che ognuno dei 60 posti per una cena di fine anno con il re degli chef Carlo Gracco, costa € 1.500.
Ciò che forse sarebbe più giusto rimproverare alla SSC Napoli è che non applica tariffe ridotte per famiglie, per studenti e pensionati. Soprattutto alla società andrebbe rimproverato una mancata differenziazione di prezzo tra l’anello superiore e quello inferiore di ogni settore dello stadio, considerando la peggiore qualità della visibilità.
Ma questo è un discorso che vale per tutte le partite, dalla sfida di Coppa Italia con lo Spezia alla supersfida di Champions League con il Real Madrid.
Ma chi se ne frega dello Spezia, quello che interessa veramente è vantarsi con un selfie o una diretta su Fb mentre si grida “The Champions” o si canta “Un giorno all’improvviso” con il Real Madrid sullo sfondo.
Per chi non va (quasi) mai allo stadio è quello che conta davvero.