Denunciati per possesso di razzi illegali, ora la procura indaga sui rapporti tra i due con le frange violente del tifo organizzato.
Ecco quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica:
“Qual è la reale natura dei rapporti intrecciati dall’assessora alla Cultura della giunta de Magistris Eleonora de Majo e dal suo compagno, Egidio Giordano, con le frange più estreme della tifoseria organizzata napoletana? Se lo sta chiedendo la Procura di Napoli che indaga sulle pressioni che avrebbero portato all’inserimento di due rappresentanti indicati dagli ultras nella commissione di valutazione del progetto per la statua in memoria di Diego Armando Maradona.
La Digos ha perquisito ieri l’abitazione di de Majo e Giordano. I due non sono indagati, l’atto istruttorio è inserito nel filone che coinvolge Gennaro Grosso, esponente di spicco del sodalizio ultras “Masseria”, sotto inchiesta per devastazione con riferimento agli scontri di piazza che incendiarono il lungomare il 23 ottobre e per violenza privata per la vicenda del monumento per il fuoriclasse argentino. Ma durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto sette razzi del tipo che viene usato durante i cortei e hanno denunciato de Majo e Giordano per detenzione di questo materiale esplosivo ritenuto illegale.
Entrambi potranno replicare a questa e alle altre circostanze all’esame dei magistrati. A cominciare da quanto accaduto quando, poco dopo la morte di Maradona, alcuni settori della tifoseria organizzata cominciarono a pensare di realizzare un monumento in memoria di Diego Armando Maradona “con modalità violente”. L’idea era di “buttare a terra la statua di Garibaldi e sostituirla” con quella del campione “come fecero con Saddam Hussein”. Un progetto che Grosso avrebbe comunicato a Giordano, avvisandolo che gli ultras erano pronti a inscenare una protesta plateale alle porte del Comune.
Successivamente, saranno poi indicati dalla tifoseria come componenti della commissione di valutazione dei progetti per la statua l’avvocato Coppola e Grosso. Il sospetto degli inquirenti è che l’allargamento della commissione ai tifosi organizzati sia stato imposto dall’amministrazione. In questa fase dell’inchiesta, i pm collocano de Majo e Giordano al centro di una storia ancora tutta da chiarire”.
L’articolo completo, sulle pagine di Repubblica.