Marco Di Lello, presidente del 9° comitato Antimafia, ha parlato ai microfoni di Canale 8:
“Nessuno può accusarmi di napoletanità anche perché posso esserne solo orgoglioso. Mon è colpa mia se la procura di Torino ha aperto un’inchiesta sulla Juventus e non sul Napoli. Ci occupiamo di mafia in tutte le sue sfaccettature, pare ci sia stata una sorta di patto tra la Juventus e la sua tifoseria e se così fosse per noi è inaccettabile. Il nostro obiettivo è liberare gli stadi dalla criminalità organizzata e dal tifo violento. In italia ci si divide su tutto, ma quando si parla di queste cose serie non sono accettate insinuazioni. Mi è stato chiesto scusa, ma ovviamente continueremo nell’indagine”.