Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Premium Sport.
Queste le sue parole: “Il Milan è sempre stato un avversario insidioso, ieri ero contento di vedere un bel calcio con Montella tornare ai suoi vecchi schemi di gioco e vedere come i giocatori interpretassero così bene le sue indicazioni. Quando uno affronta la Juventus, che non è una Vecchia Signora dato che ha tanti giovani, esiste anche un notevole fattore psicologico che ha avvantaggiato il Milan. La partita è stata molto divertente, sembrava di rivedere la partita del 2016 quando pareggiamo per 2-2 e poi vincemmo, guarda caso, per una parata del portiere che allora era Rafael, e passammo noi vincendo la Supercoppa”.
“La Juventus è e sarà sempre fortissima. Chiaramente la modalità di allenare di Conte è completamente diversa da quella di Allegri. Non entro nel merito, non dico quale fosse più funzionale. Nella Juve c’è sempre tanta gioventù che entra e rinnova, ci sono sempre acquisti mirati. Forse il Napoli ha sempre cercato di divertire e con Sarri ha trovato il suo vero grande regista. Sembra quasi lo abbia rubato al mondo del cinema, ha scritto un grande copione e ha saputo dare un gioco che non è mai noioso ed è estremamente divertente. Voglio anche vincere e non credo di aver vinto poco anche in considerazione del fatto che la ricchezza degli Agnelli e i loro fatturati sono immensi e più forte di qualunque squadra. In Italia, purtroppo, il calcio non è cresciuto come negli altri paesi. Qui abbiamo subito l’istituzionalità del calcio. Tutti si sono preoccupati delle proprie poltrone. Possibile che non si sia mai parlato della legge 91 del 1981? E dal 1996, quando siamo diventati società per azioni, quanti anni sono passati? Perché il mondo del calcio si è sempre e solo preoccupato, in questo caotico mondo, di trovare più soldi e fatturabilità e meno progettualità? Quando si parla di stadi in Italia io rispondo: esiste una legge? No, dico di no. L’unica è inapplicabile e inconcludente, che non serve a nulla”.
“Pavoletti? Non dobbiamo fare promesse da marinai, abbiamo sempre detto che avremmo avuto bisogno di mettere a posto l’attacco da un punto di vista tradizionale. Come lei vede anche il falso nueve è diventato un vero nove e, quindi, stiamo già benissimo così. Adesso rientrerà Milik che ha fatto allenamenti fantastici e già calcia di destro e di sinistro. Non voglio fare false previsioni ma io dal 1 febbraio sono convinto che lo rivedremo sul campo, prontissimo per la sfida del Bernabeu contro il Real Madrid. Il problema è avere un’altra prima punta d’area di rigore. Questo è stato l’errore mio di valutazione negli anni passati.
Gabbiadini col modulo di gioco di Mihajlovic ha funzionato, con quello di Benitez ha funzionato, quindi non posso rimproverargli nulla, ma i gol non sono tutto, le partite bisogna vincerle. Se segni e non vinci è peggio. Credo che Pavoletti adesso si avvicenderà in questi giorni per tutte le visite mediche. Ha avuto un risentimento al collaterale negli ultimi due mesi, sia sta riprendendo totalmente, dovrebbe essere pronto per allenarsi nei prossimi giorni, l’ufficialità arriverà dal 3 gennaio per queste dannate regole di cui abbiamo già parlato. Al netto di sorprese cliniche direi che Pavoletti al Napoli è fatta”.
“La mentalità c’è tutta e bisogna mantenerla nei momenti migliori quando si fa un tipo di gioco innovativo e diverso. La UEFA deve imparare a fare qualcosa, farei maggiori cambi, le rose sono ampie. Gli allenatori devono capire e far capire ai calciatori che se uno viene sostituito a fine primo tempo non deve sentirsi frustato. L’importante è che la squadra vinca, anche se si gioca un tempo ciascuno.
Real Madrid? Tutto è possibile, si guardi alla Supercoppa di ieri…. Ai tifosi dico di sognare, anche lo scudetto. Auguri a tutti”.