E’ il campionato più ricco del mondo grazie soprattutto alla vendita dei diritti televisivi, in Italia cavallo di battaglia di Aurelio De Laurentiis.
Quello in corso è il primo campionato inglese di Premier League che sarà caratterizzato da un accordo per la cessione dei diritti televisivi con un incremento del 70%, malgrado saranno trasmesse in diretta solo il 44% delle partite ufficiali. Questo accordo addirittura garantirà anche all’ultima in classifica un’entrata di 150 milioni di euro, più di quanto incassa la Juventus campione d’Italia.
Fra i trenta club più ricchi al mondo sedici sono inglesi. I diritti televisivi hanno dato un accelerata alla crescita e alla competitività economica dei club anglosassoni. Non a caso in Premier League gioca il calciatore (Pogba) più pagato al mondo.
Ma i fattori che hanno incrementato il fascino e, di conseguenza, il fatturato della Premier League sono diversi:
- la programmazione di 14 partite trasmesse in diretta il venerdì sera;
- un budget importante che ogni squadra ha a disposizione da investire sul mercato e quindi la facilità di portare in Inghilterra i campioni più forti;
- la presenza nello stesso campionato di quattro degli allenatori più prestigiosi: Mourinho, Guardiola. Pochettino e Conte, ai quali va aggiunto Rafa Benitez in Championship (Serie B inglese);
- la maggiore competitività nella lotta per la vittoria del campionato, non più monopolio di uno o due club ma aperta ad almeno sei squadre (le due di Manchester, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenham).
Sulla Premier League però ora pende la spada di Damocle delle possibili conseguenze che potrebbero maturare in seguito alla Brexit e che ancora oggi è difficile prevedere.