L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa ha commentato la gara di Champions giocata contro l’Eintracht a Francoforte.
“Lobotka è stato meraviglioso stasera, nella gestione della palla, nella sveltezza, nel ragionare al doppio, lui è maestro. È rapidissimo a girarsi e fare torsioni su se stesso. La grande qualità e merito è che non sia mai stato saltato, lui non lo salti mai. Quando poi la mettono sul piano della velocità diventa anche rapido, a campo aperto, riconquista palloni. Avete fatto bene a citarlo come uno che dà forza.
Napoli candidato alla vittoria finale? Eh no, ci vuole calma, molta calma. Ce n’è da giocare un’altra per passare il turno, noi dobbiamo fare quello prima. Se i miei calciatori ragionano così, non li faccio più giocare. Può ridere quanto le pare, funziona così. È la presunzione il difetto peggiore. Cominciare a sentirsi dire una cosa del genere, il cervello ragiona in maniera automatica e alleggerisce quella che è la professionalità, la voglia di andare a lottare. Si azzera tutto, si riparte da zero alla prossima, è chiaro ci siano due gol di vantaggio, ma se la giochi in maniera leggera il calcio dà episodi e situazioni contrarie. Basta niente, un dettaglio, le partite si ribaltano da un punto di vista psicologico e siamo tutti a rincorrere, a fare fatica, più di quello che necessiterebbe.
Abbiamo fatto una grande gara, dobbiamo ripeterla, vediamo se stiamo sul pezzo, comandare la testa e non fare ragionare in automatico. C’è stata grande maturità dopo il rigore sbagliato. Va messa in evidenza questa cosa qui, la squadra non si è abbattuta dopo il calcio di rigore, ma fare subito gol, insistere perché volevamo vincere. Ragionando in maniera corretta, comportandosi così, ma volendo vincere la gara.
Le vogliamo vincere tutte, le partite passano per non ripassare più. Sul 2-0 c’era la possibilità di fare il terzo gol, abbiamo fatto alcune cose bene, altre un po’ meno, potevamo provare di più. Non abbiamo concesso niente se non una palla in mezzo persa, l’Eintracht è fortissimo nelle ripartenza, loro vogliono campo da aggredire, non abbiamo subito nulla.
Una gara intelligente che va a braccetto con la maturità, abbiamo visto convinzione, abbiamo girato il pallone da destra a sinistra, cercando di schiacciarli un po’. Quando abbiamo perso palla l’aggressione è stata feroce e immediata. Una squadra quando deve difendere tende a stare stretta e corta, se gli rimonti addosso subito le distanze diventano minime per poterla riprendere. Se ci riesci diventa più facile. La squadra è stata perfetta in queste cose qui.
Lozano ha fatto quegli strappi che solo lui sa fare, è il marchio di fabbrica, questa vampata, ucciderti sulla velocità e non farti recuperare un metro. Ha fatto molto bene. Sulle scelte, qualche volta, c’è la possibilità di fare cose differenti, perché è arrivato due o tre volte sul fondo facendo la cosa giusta, in altre occasioni ha sbagliato. Grandissima partita anche lui, abbiamo ritrovato la garra del Chucky.
Kim? Per lui è facile, è un calciatore tecnico. Trova strano dovere impostare sempre, fare girare la palla, non era abituato a farlo precedentemente. È una cosa semplice per lui, ha piede, ha corsa, quando decide di partire non è una valutazione, lui se la gioca. Il coro Kim-Kim-Kim nasce per questo, lui fa per tre.
Abbiamo provato a fare la partita fino all’ultimo, a quel punto lì bisogna stare in ordine, è un buon risultato, una buona prestazione. Vanificare il risultato perdendo gli equilibri, sporgendosi troppo, poteva essere pericoloso. Abbiamo sbagliato qualche pallone quando sono entrati calciatori freschi. Mi aspettavo potessero determinare altre situazioni gol. L’Eintracht era ben messo in fase difensiva con il 5-3-1, davanti alla porta c’era un pacchetto nutrito di calciatori. Con questo abbassamento delle due linee non è facile.
Il loro attacco ha fatto una buona partita uguale, l’hanno preparata così. Riconquistare e ripartire, il loro problema è stato che il Napoli non gli ha permesso di riconquistare, abbiamo perso pochissimi palloni banali. Comandare il gioco così gli ha determinato che poi dovessero consumare molti di quei kilometri che ha a disposizione un calciatore durante la partita. Abbiamo un serbatoio in ogni gara, ma quella corsa lì la puoi usare per le tue qualità e i tuoi vantaggi, ma se la palla non te la diamo sei costretto a rincorrere, per dare equilibrio, ti manca per ripartire. Non è demerito degli attaccanti, ma per come ha gestito palla il Napoli”.