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Poggioreale: terminato il corso AIAC per i detenuti del carcere

Renzo Ulivieri

Si è chiuso il corso AIAC al carcere di Poggioreale promosso da Football Leader: questa mattina la consegna degli attestati da parte del presidente Renzo Ulivieri ai 20 corsisti anche l’abilitazione BLSD (primo soccorso) e il kit ufficiale dell’Assoallenatori.

Si è concluso questa mattina il corso per allenatori dedicato ai detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale a Napoli. Il percorso formativo, presentato nell’ambito di Football Leader nel giugno del 2017, è stato organizzato dall’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC), con la sezione Campania in prima linea, ed è stato promosso proprio da Football Leader, premio nazionale dell’Assoallenatori. Stamane è stato il presidente dell’AIAC Renzo Ulivieri a consegnare gli attestati di partecipazione ai detenuti, a seguito di un breve colloquio con esame di fine corso. Tali attestati dell’AIAC consentiranno ai detenuti la possibilità di iniziare la carriera nel mondo del calcio, una volta rimessi in libertà, ottenendo crediti utili per l’accesso ai corsi ufficiali Uefa. «E’ stato un percorso molto emozionante – ha riferito Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori –, ho visto passione e partecipazione in questi ragazzi che devono avere un’altra opportunità nella loro vita e lo sport può essere un’occasione di riscatto e di inclusione. Diventare istruttori significa non solo rispettare le regole ma impartirle ai più giovani, gestire una squadra di calcio significa gestire persone e aggregarle per un obiettivo comune. Ai ragazzi ho detto di non disperdere questa unione formatasi tra di loro, questa comunità. Questa capacità di aiutarsi l’un con l’altro è un valore importante per il prosieguo della loro vita. Come AIAC siamo molto soddisfatti del lavoro compiuto, abbiamo lasciato tracce formative crediamo motivanti per il loro futuro lontano dalle carceri». Il segretario dell’Aiac Campania, Raffaele Ciccarelli, motore dell’organizzazione dei corsi, ha aggiunto: «Abbiamo parlato di calcio ma anche di regole di vita. Anche nel corso dei Mondiali abbiamo discusso di tattica e tecnica, ora i ragazzi hanno un approccio più professionale e competente al calcio. Il corso è stato un successo, ma sono loro che hanno arricchito noi docenti dal punto di vista umano». In un’area dedicata del Padiglione Genova (la zona del carcere di cui è responsabile la dottoressa Gabriella Niccoli e dove si fanno più “attività trattamentali” votate al reinserimento in società), i 20 detenuti prescelti perché meritevoli, hanno dunque partecipato con entusiasmo alle 18 lezioni tenutesi in carcere e organizzate dall’AIAC con i docenti Sebastiano Scarfato, Raffaele Ciccarelli, Aldo Matano e Vincenzo Potenza e fortemente sostenute dalla Casa Circondariale, con il Direttore, Maria Luisa Palma, in testa. Nel corso, durato 4 mesi da aprile a luglio, i partecipanti hanno affrontato temi tecnico-tattici, aspetti comportamentali e di gestione di una squadra. In sostanza l’AIAC ha fornito ai nuovi allenatori gli strumenti completi per poter operare a 360 gradi nel mondo del calcio. Tutti i corsisti hanno ricevuto il kit tecnico ufficiale (tute, maglie, pantaloncini, calzerotti e palloni) donato dall’Assoallenatori completato dalle scarpette di calcio donate dalla Zeus. Nel contempo hanno ottenuto anche l’attestato di operatori BLSD, ovvero per il primo soccorso medico, avendo l’abilitazione per utilizzare il defibrillatore dopo aver seguito corsi specializzati – organizzate sempre all’interno delle lezioni AIAC – con operatori qualificati. Il progetto dell’AIAC nelle carceri è finalizzato al reinserimento e alla rieducazione del detenuto. Il corso di allenatori aspira a cambiare attitudini ed interessi del soggetto svantaggiato cercando di riportarlo verso un percorso di vita legittimo e moralmente condiviso

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