Pier Paolo Marino ha parlato delle possibili conseguenze del coronavirus nel calcio in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale su “Il Mattino” oggi in edicola.
Questi alcuni passaggi delle dichiarazioni del direttore tecnico dell’Udinese.
“Sono preoccupato per la sopravvivenza del prossimo campionato, non per questo. Come si può pensare che a maggio si possano rivedere i calciatori in campo?.
Io sono preoccupato per il prossimo campionato, io a questo neppure ci penso più.
Scudetto? Non credo che ci sia chi possa gioire e orgoglioso di mettere in bacheca un titolo in una stagione così disgraziata, dove non si vede ancora la luce in fondo al tunnel, dove a dominare sono le notizie atroci di un Paese in ginocchio. Poi se c’è chi ne ha voglia, lo faccia pure.
Il sistema calcio è sano e in una maniera o in un’altra ne uscirà lentamente fuori. Ma mi preoccupano altri fallimenti: quelli delle tante aziende che devono chiudere e che non si sa come apriranno. E se crollano le banche?
Impossibile pensare al calcio, a rivedere una partita. Bisogna adesso prendere delle decisioni per evitare di
compromettere la prossima stagione. Io faccio uno scenario a tre mesi, nel breve termine: e non
vedo possibilità che il sipario possa rialzarsi su questo campionato.
Magari c’è chi pensa di autoesaltarsi facendo tornare in campo le proprie squadre, ma è un modo per non rendersi conto della realtà.
Il governo del calcio ha avuto un po’ di esitazioni tra porte chiuse e porte aperte, per giocare mezza giornata di A un giorno e l’altra metà il giorno dopo. Bisognava sospendere tutto una settimana prima, senza giri di parole o
trattative. Invece ogni volta si pensa che come se ci fosse la bacchetta magica il giorno dopo possa essere diverso da quello precedente. Invece, è solo peggio.
Tutto il caos in Italia nasce delle titubanze dell’Uefa a rinviare Euro2020. Con il fiato alla gola delle nazionali, il timore di non farcela a chiudere in tempo i campionati, si è scelto di non fermarsi.
Immagino che certi introiti del passato nel breve periodo non saranno possibili. E dunque andranno ridimensionati i costi.
È prematuro ogni tipo di discorso,ma ci sono già delle clausole di salvaguardia del calcio. Lo strumento della
sospensione dello stipendio è uno di questi, per iniziare. In mancanza di una prestazione, non credo che sia un errore. Come fai a pagare se non giocano e non si allenano?”.