Secondo quanto riportato da “Il Mattino” oggi in edicola gli esperti della task force impegnata a studiare il ritorno alla ‘normalità’ vorrebbe rendere obbligatorio scaricare l’app Immuni.
Il ritorno alla normalità passa dal rispetto delle regole e dall’esigenza di mantenere un controllo molto netto
sulla diffusione dei contagi.
Per questo l’app per il tracciamento della diffusione del virus riveste un’importanza fondamentale.
Resta fermo il principio della volontarietà, come più volte ribadito. Sebbene – ha specificato il Commissario straordinario Domenico Arcuri:
“Affinché il dispositivo sia realmente efficace, è necessario che venga scaricato almeno dal 70% della popolazione”.
E allora nel caso in cui i cittadini mostrino diffidenza verso un sistema di monitoraggio generale, le soluzioni che si stanno ipotizzando tra i tecnici, restano quelle di continuare a limitare i movimenti di tutti coloro dei quali non si conosce lo stato di salute.
Le restrizioni potranno continuare in base alle fasce d’età, per quelle categorie considerate a maggior rischio, a
esempio gli ultrasettantenni o anche i minorenni: i primi per la maggiore sensibilità al virus, i secondi per l’eventualità che lo diffondano senza esserne a conoscenza.
È possibile anche che si decida di cambiare le opzioni da indicare nell’autocertificazione, dove verrà specificato se è stata scaricata l’app, oppure no.
Quello che il governo si aspetta, prima di tutto, è il senso di responsabilità dei cittadini.
Perché, se al secondo giorno dalla potenziale riapertura, l’indice R0 risale, non c’è alternativa che tenga: si riparte con il lockdown.
Così il Copasir: “Il Comitato per la sicurezza della Repubblica intende approfondire la questione app “Immuni”. Sia per gli aspetti di architettura societaria sia per quanto riguarda le forme scelte dal commissario Arcuri per l’affidamento e la conseguente gestione dell’applicazione non escludendo l’audizione dello stesso, ritenendo che si
tratti di materia afferente alla sicurezza nazionale”.
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