Alessandro Pellegrini, agente di Sarri, commenta le parole di Ivan Zazzaroni sul tecnico di Figline.
Solo Sarri https://t.co/I1QUGXxE6L @zazzatweet ma quando hai impostato sul navigatore #damasco
— AlessandroPellegrini (@pelle1966) December 13, 2016
Questo l’articolo di Ivan Zazzaroni, pubblicato sul suo blog “Battaglie Personali” online sul Corriere dello Sport – STADIO.
Ho cambiato opinione: adesso Sarri che se la prende con quelli che non hanno mai giocato a calcio e programmano le partite all’ora di pranzo lo comprendo e mi piace; e mi piace Sarri che detesta le convocazioni delle nazionali che non gli permettono di allenare i suoi come vorrebbe; o Sarri che parla il meno possibile (anche perché il presidente lo vorrebbe muto); mi piace un po’ meno il suo lato un po’ troppo spinto (a volte offensivo, altre volgaruccio) perché in fondo mi ci riconosco, sono così anch’io. E me ne dolgo.
Mi piace perché quel Sarri profuma di calcio autentico e conserva la freschezza del ragazzo che non ha la capacità della malizia: sarà fuori tempo e moda, paradossale anche, donchisciotte contro troppo mulini a vento, ma è unico perché ha il coraggio dell’inadeguatezza: il calcio per lui è il campo, lo spogliatoio, per molti altri è anche se non soprattutto il resto: relazioni, comunicazione, asservimento.
Ripetere che “a mezzogiorno non si può giocare” significa riaffermare la centralità del gioco e fottersene di chi sostiene che non si può andare contro il progresso e le televisioni che il calcio lo mantengono. Tra un paio di stagioni, con la Champions aperta alle prime quattro e gli orientali sempre più padroni della Serie A, si giocherà probabilmente anche a colazione e Sarri continuerà a incazzarsi dopo un sontuoso 5-0 in trasferta.