Il giornalista, esperto di calciomercato, commenta sul suo portale le ultime dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis.
Non c’è dubbio alcuno che Aurelio De Laurentiis abbia tanti meriti: da quanto è entrato nel Napoli, l’escalation è stata chiara, netta. Ha scelto i collaboratori, non sempre quelli giusti, ma negli ultimi anni si è superato, ha avuto le intuizioni giuste e il grande merito di tenere un bilancio sempre limpido, contrariamente a quanto avviene in altri club. Molti applausi dunque, meriti che noi abbiamo sempre riconosciuto. Di lui non condividiamo altre cose, per esempio quando parla di “pancia” dopo una sconfitta fa terra bruciata, ogni tanto offende, magari poi si pente, oppure dice di non averlo fatto con l’intenzione di offendere. Il carattere è quello, ognuno di noi ha un difetto.
Nelle scorse ore De Laurentiis ha convocato i giornalisti della carta stampata, ci sarebbe piaciuto esserci per porre una domanda sulla clausola di Sarri: domanda che non è stata fatta, eppure ci sembra il passaggio più importante del momento. Riepilogando: Sarri ha una clausola da otto milioni, esercitabile la prossima primavera, chiunque si presentasse con quella cifra potrebbe assicurarsene le prestazioni. Una cifra irrisoria per i grandi club, una situazione che ci permette di rafforzare la nostra teoria: inserire le clausola soprattutto per gli allenatori non ha senso.
De Laurentiis dice che confermerebbe Sarri per i prossimi dieci anni, ma che se ne farebbe una ragione nel caso in cui l’allenatore decidesse di cambiare aria. Più che altro se ne farebbe una… clausola, dal nostro punto di vista il modo peggiore di interpretare il rapporto. Con Sarri il magazzino del Napoli non ha raddoppiato il valore, come abbiamo letto, ma stiamo parlando di almeno tre volte in più, se non quattro, rispetto all’estate 2015 quando si insediò il tecnico toscano.
Al posto di De Laurentiis noi lo avremmo blindato in tempi non sospetti, togliendo qualsiasi paletto contrattuale e garantendogli l’ingaggio meritato sul campo. De Laurentiis dice che lo terrebbe per altri dieci anni, prevedibilmente dieci anni di nuovo amore calcistico. Ma l’amore, anche quando un pallone rotola e soprattutto se si tratta di un allenatore, non dovrebbe avere clausole. Peccato…
Fonte: alfredopedulla.com