Il giornalista e opinionista di Sky Paolo Condò sulla “Gazzetta dello Sport” oggi in edicola ha analizzato il momento del Napoli.
Questi alcuni passaggi del pensiero di Condò.
“Sono arrivate le notizie di cronaca nera relative ai furti in casa Allan e alla macchina di Zielinski. Anche se la
tempistica è sospetta, sarebbe sbagliato correre subito alle conclusioni: le lasciamo alla Procura, che ha
immediatamente disposto indagini per accertare gli eventuali collegamenti tra malavita e tifo.
Voci del genere, che ovviamente rimbalzano in fretta ovunque, sono il peggior veleno per un club. I giocatori fra loro si parlano, nei ritiri delle nazionali o in altre occasioni, e se le foto di Mertens e signora felici con il golfo sullo sfondo sono state nel tempo un sicuro incentivo per chi doveva decidere se accettare un’offerta del Napoli, la sola ipotesi che a un periodo di risultati negativi possano corrispondere “attenzioni” criminose può
avere effetti rovinosi.
Di ladri ce ne sono dovunque e ai giocatori – la cui ricchezza è spesso ostentata – capita di patire un furto.
Ma se si diffonde l’impressione che le vittorie siano una specie di salvacondotto, ritirabile in caso di sconfitte, la piazza calcistica è nei guai.
Ha senso correre un simile rischio d’immagine per quella che è la prima vera crisi degli ultimi dieci anni?
Da Mazzarri a Benitez, da Sarri al primo anno di Ancelotti, il Napoli si è attestato stabilmente nell’élite del
nostro calcio, arrivando un anno – l’ultimo di Sarri – a contendere seriamente lo scudetto alla Juventus.
Da quando c’è Aurelio De Laurentiis il Napoli è stato amministrato bene, e le indubbie spigolosità del personaggio sono state il folklore di copertura di una gestione “tedesca”; la stessa scelta di Carlo Ancelotti è stata una reazione di alto profilo – il più alto possibile, in quel momento e forse in assoluto – alla fine di una relazione importante come quella con Sarri.
Per quanto il gruppo storico di giocatori stia mostrando di essere stato trattenuto un anno di troppo – un errore, ma di quelli che succedono – le potenzialità restano ampiamente da primi quattro posti. Il piazzamento
necessario per ripartire.
Inoltre, come spesso succede ai grandi nuclei in liquidazione, la prospettiva di un ultimo hurrà in Champions può essere molto allettante. E dunque qualcuno si decida a tirare quel freno, interrompendo la dinamica dissolutiva che è stata innescata. Ricordando che nessun campione verrà mai a Napoli se sua moglie non ne è convinta”.