Paolo Cannavaro, ex capitano azzurro oggi nello staff del Guangzhou Evergrande del fratello Fabio, ha parlato in un’intervista uscita sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
“Napoli-Sassuolo è una speciale, assolutamente. Del resto la prima volta che l’ho giocata con la maglia del Sassuolo al San Paolo mi sono stirato per l’emozione. Sono due squadre che hanno segnato la mia carriera e la mia vita. Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in azzurro. Evidentemente era destino e poi quel modo silenzioso di salutare ha rafforzato l’affetto dei napoletani nei miei confronti, perché sono passato ad una squadra che è simpatica a tutti e non ho ferito nessuno.
Politano? Matteo sperava di fare un salto di qualità, ma anche la società aveva le sue ragioni. Spiccherà il volo a fine anno, come magari farà Berardi. Il Sassuolo troverà sostituti adeguati.
Scontro diretto decisivo? Secondo me sì, ma i bianconeri hanno un calendario peggiore del Napoli e una Champions impegnativa. Napoli maturo? Lo spero. Gioca un grande calcio, come faceva già l’Empoli di Sarri, con interpreti eccelsi: bellezza e forza sono complementari. Gli azzurri possono farcela e poi se non succede quest’anno se ne riparlerà tra un bel po’. Qualcosa in estate cambierà perché alcuni elementi, per età e motivazioni, sono ormai logori”.