Raffaele Palladino, napoletano di Mugnano, 20 gol in Serie A, sfiderà stasera i suoi colori.
Titolare da diverse gare nella formazione di mr. Donadoni, anche questa sera dovrebbe partire dall’inizio contro il Napoli. Ecco quanto dichiarato a La Gazzetta dello Sport:
«Intanto voglio dire che sto benissimo, non mi sono mai sentito meglio. Sto trovando continuità di gioco e miglioro gara dopo gara».
Lo testimoniano i due gol in tre gare.
«Non sono proprio un bomber e quindi questi due gol mi hanno dato molto fiducia».
Lei e Cassano, una coppia d’attacco quasi inedita.
«Giocare con Antonio è molto facile, è un campione. Comunque questo è un ruolo che mi piace. E cerco di dare il meglio anche perché il Parma ha bisogno di gol, di prestazioni importanti. Di punti».
Diciamo che lei torna a casa al top della forma. Uno stimolo in più.
«Ho tanti stimoli, ho voglia di fare bene e di giocare. Mi piace scendere in campo da titolare. E giocare a Napoli, contro la squadra della mia città, sarà un’emozione ancora più forte. Ci saranno tanti amici che mi verranno a vedere allo stadio. Poi naturalmente penserò solo a giocare e a dare il massimo con la maglia del Parma».
La classifica dice che la missione è impossibile.
«Ci sono, credo, i presupposti per fare bene. Il Napoli non ha già vinto. Noi non partiamo battuti, proveremo a giocarcela sino alla fine. Napoli è un campo molto difficile per tutti. Noi dobbiamo provare a portare a casa punti da ogni stadio, altrimenti sarà difficile salvarsi».
Chi toglierebbe al Napoli?
«Ci sono grandi giocatori. Non so, Hamsik o Callejon tanto per citarne un paio. Ma per me il fuoriclasse è Higuain, il più pericoloso, uno che in qualsiasi momento può dare la svolta alla partita».
I tifosi del Napoli la lusingano via Twitter e quelli del Parma si arrabbiano perché lei li ritwitta. Chi ha ragione?
«Mi dispiace che i tifosi del Parma abbiano frainteso questa cosa. Per me è una forma di gentilezza nei confronti di chi, comunque, mi fa dei complimenti. A Parma sto bene, molto bene. Poi Napoli è la squadra della mia città e i complimenti hanno un sapore particolare quando arrivano da lì. Ma niente più».
Per il Parma è una stagione comunque molto difficile. Che sta accadendo?
«Non credo che ci sia solo una causa per questa crisi. Ci sono varie cose che si sono accumulate, dall’estate sino a ora. Pensate che abbiamo perso subito tre giocatori fondamentali come Paletta, Cassani e Biabiany. Poi ha influenzato anche il discorso societario. E in campionato siamo partiti male».
C’è ancora speranza?
«Le ultime partite che abbiamo giocato, anche se ne abbiamo perse due e pareggiata una, dicono che stiamo migliorando e non poco. Possiamo uscire da questo momento no perché stiamo ritrovando il nostro gioco. Siamo una squadra viva. E con il rientro di Paletta abbiamo un’arma in più».
Intanto c’è stata la cessione del club.
«Lo spogliatoio non deve farsi influenzare da queste cose. Dobbiamo pensare a giocare a calcio e a dare sempre il massimo in campo. Tale scelta conferma che il Parma vuole uscire presto da questa situazione».
Ma se fa gol al San Paolo, esulta?
«Mah… Ci terrei a fare gol, visto il momento delicato. Sarebbe importante per me e per il Parma. Poi se esulto o no, poco importa…».