Il procuratore dell’ex attaccante azzurro è intervenuto ai microfoni di Radio Marte.
Queste le sue dichiarazioni:
“E’ stata una grande soddisfazione aver concluso quest’operazione di mercato a titolo definitivo, altri club offrivano prestiti con diritto di riscatto. Questa formula non piaceva né a noi né alla società.
Dopo il pareggio interno con il Palermo, ho parlato mezz’ora con il presidente per convincerlo a cedere. Ho lavorato giorno e notte con Giuntoli e Chiavelli. De Laurentiis è stato di parola, per il bene di Manolo è stato disposto a sacrificarsi. Sapevamo che restare a Napoli con l’arrivo di Pavoletti sarebbe stato un male sia per il calciatore sia per il club.
I primi 6 mesi sono stati fantastici perché ha giocato in un modulo che ha esaltato le sue caratteristiche. Nell’ultimo periodo non è stato aiutato dal modulo, poi ha anche incrociato l’attaccante più forte del mondo.
Peró quando ha giocato la sua media gol è stata sicuramente eccezionale, ma non come nel primo periodo. Ritengo Sarri un grandissimo allenatore, quando vedo il Napoli mi diverto magari gli porterò un altro calciatore, ma sicuramente con Manolo non è scoppiata la scintilla. Il mister non lo vedeva in altri ruoli e sotto quest’aspetto Manolo ha sofferto.
Il Southampton gioca con il 4-2-3-1 e potrà fare tutti i ruoli alle spalle della prima punta, una posizione in cui Sarri non l’hai mai visto. Ci sono state offerte anche da squadre italiane, ma prima di Natale, tra me, De Laurentiis e Chiavelli ci fu una sorta di patto. Mi fu detto di non cederlo in Italia”.
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