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Ounas: “Tifosi incredibili, giocare nel Napoli è il massimo per un attaccante, vi dico perchè ho scelto il 37”

Con Mario Rui è, per il momento, uno dei due volti nuovi del Napoli 2017-2018.

Vent’anni e proveniente dal Bordeaux, Ounas ha preferito il Napoli allo Zenit San Pietroburgo, alla Roma e anche al Manchester United di Mourinho.

Adam Ounas (da pronuciare alla francese con l’accento sulla a ma con la s finale che va pronunciata) da quando è  a Napoli ha già imparato a dire “guagliò”, a cantare “Napule è” e altre canzoni di Pino Daniele e a vedere i film di Totò. Franco-algerino Ounas ha preferito la nazionale algerina a quella francese e spera di giocare il prossimo mondiale in Russia nel 2018.

Ad avvicinarlo al calcio è stato lo zio ex giocatore di Ligue 2 e terza serie francese a Tours, considera Maradona una leggenda ma il suo idolo è Cristiano Ronaldo.

In un’intervista rilasciata in esclusiva al “Corriere dello Sport”, Ounas racconta le emozioni dei suoi primi giorni in azzurro, confessando che la prima partita del Napoli che ha visto è quella contro il Frosinone della stagione 2015-2016, anche se la partita che lo ha fatto innamorare dell’atmosfera del San Paolo è stata Napoli-Real Madrid.

Ecco alcuni passaggi dell’intervista che potete leggere nella versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola.

“Quando è arrivata la chiamata del Napoli, a metà maggio, non ho pensato un attimo: volevo fortemente questa squadra. Per un attaccante è il massimo: abbiamo sempre la palla, si gioca a calcio, si segna tantissimo. Uno spettacolo. Sono venuto qui per crescere,  imparare in fretta e vincere. Cerco di dare sempre il massimo, il meglio di me e cercare anche la continuità. Arrivare a Napoli è stato un grande passo avanti, una crescita enorme. Sono felice. Chi non lo sarebbe. E’ un onore giocare insieme a tanti campioni”.

Ounas poi inizia a parlare dei primi allenamenti con la maglia azzurra.

“Il nostro attacco è fortissimo, tra i migliori d’Europa: è sufficiente guardare i video delle azioni e dei gol. Per il momento sono interamente concentrato a imparare al volo i movimenti e i meccanismi: mi sto calando in una realtà tecnico-tattica completamente diversa. Esaltante. Sarri  mi chiede di curare molto la fase difensiva. Più di quanto abbia mai fatto prima, ma non è un peso perché in fase offensiva lascia liberi di  dare sfogo al talento e alle giocate. Praticamente il meglio. Posso giocare a destra ma anche a sinistra e spero soltanto di segnare il più possibile”.

Ounas ‘dribbla’ il discorso scudetto (“Certi discorsi li lascio ai leaders”), e ritiene Juve, Milan e Roma le principali rivali dello scudetto.

Il dottor Canonico dello staff medico del Napoli gli ha preparato una dieta personalizzata , ma Ounas ha voluto tranquillizzare i tifosi napoletani la pasta condita con le patatine fritte ‘immortalata’ in una foto, era del cugino e non la sua. Ha assaggiato la pizza napoletana ma nei due giorni napoletani ha girato pochissimo e ha trovato Napoli una città stupenda anche se non ha ancora visto il San Paolo:
“Io e mia moglie cerchiamo una casa che guardi il mare. Lo amo. Mio padre guidava i camion, mia madre lavorava in casa. Ho anche una sorella: verranno spesso a Napoli”.

Impressionato per il calore e il feeling immediato con i tifosi napoletani (“E’ incredibile: sono senza parole. Pubblico meraviglioso”), Ounas spiega i motivi della scelta del numero di maglia non potendo avere il 17 che indossava a Bordeaux:

“Ho scelto il 37. Che è il codice di Tours, la mia città” .

Fonte Corriere dello Sport

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