In un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola, l’ex allenatore del Napoli Ottavio Bianchi ha parlato del momento della Juventus dopo la sconfitta del San Paolo.
Questi alcuni passaggi delle dichiarazioni dell’allenatore del primo scudetto del Napoli.
“Quanto c’è di Sarri in questa Juve? Bisognerebbe chiederlo a lui, certo, vista da fuori è una Juve che sta a +3 sull’Inter più per le capacità individuali dei singoli che per il gioco di squadra. Se lei mi chiede dove vedo la mano dell’allenatore io le rispondo Atalanta sempre e Lazio a tratti, non Juventus.
Il Napoli di Sarri seminava più bellezza di questa Juventus? Guardi, magari a Sarri questo aspetto non interessa nemmeno. Mi spiego: deve vincere, stop. Il resto non conta.
Il suo Empoli giocava con grande scioltezza, a Napoli ha dato spettacolo: ma sono situazioni che non si possono paragonare. La Juventus è un’altra cosa.
In estate si era parlato di rivoluzione culturale? Questo l’avete detto voi. Un allenatore deve far giocare bene la propria squadra e vincere. Quello che posso dire è che finora la Juve ha fatto fatica, una sofferenza non prevista, ha vinto tante partite con un solo gol di scarto puntando molto sui colpi ora di Cristiano Ronaldo ora di Dybala e Higuain.
La Juve ha dettato legge per otto anni consecutivi ma oggi non dà l’impressione di essere una macchina da guerra imbattibile. Anche il fatto che subisce troppi gol, con una media di uno a partita, mi sembra un segnale poco positivo. Per questo Inter e Lazio hanno il dovere di crederci fino in fondo e sono sicuro che sarà lotta a tre fino alla fine.”